Roma, 13 dic. - (Adnkronos) - "Aumentano le preoccupazioni per i quasi 4.000 Lavoratori della Croce Rossa Italiana, che a meno di 15 giorni dall'entrata in vigore del Decreto 178/12 , che di fatto sopprime l'Ente Pubblico Cri, ancora non conoscono quale sarà il loro destino. Il governo, i ministeri vigilanti (Salute, Economia e Difesa) e la Funzione Pubblica continuano vergognosamente ad ignorare le grida di allarme dei lavoratori della C.R.I., che temono un licenziamento di massa sull'altare delle privatizzazioni". Lo dichiara in una nota l'Usb, che ha indetto per oggi lo sciopero dell'intera giornata dei lavoratori Cri, con presidio a Roma, al Pantheon. L'Usb "chiede al governo di intervenire tempestivamente apportando delle modifiche al Decreto 178/12 e alla Legge 125/13, per scongiurare gli effetti devastanti che si ripercuoteranno a partite dal 1 gennaio prossimo". Alla manifestazione hanno aderito delegazioni di lavoratori provenienti da tutta Italia (Lombardia, Puglia, Campania, Sicilia), che chiedono "riposte certe a garanzia di tutti i livelli occupazioni oggi presenti in Cri". Se le risposte saranno insufficienti, l'Usb fa sapere che insieme ai lavoratori deciderà le forme di protesta più efficaci contro la 'messa in liquidazione' dei 4.000 dipendenti pubblici della Cri.