Torino, 29 mag. (Adnkronos) - "Creare in Piemonte un polo di formazione su tutto quello che sono i grandi eventi". E' un progetto "che sta partendo adesso" spiega l'assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, che mette intorno a un tavolo "enti strumentali di Regione Piemonte e Comune di Torino, insieme a Rai e televisioni private" aggiunge l'assessore parlando con i giornalisti a margine della tavola rotonda "La flessibilita' delle competenze per superare la crisi" all'interno del Digital Festival alle Ogr di Torino. "Abbiamo una rete in questo momento non riconosciuta e consolidata di industrie e di competenze professionali - spiega - che operano in vari ambiti: l'animazione, la cinematografia, la multimedialita', oltre all'Itis sulla multimedialita' che e' l'unico autorizzato a livello nazionale dal ministero. Abbiamo poi uno strumento importante che e' il Virtual che ha tutta una serie di caratteristiche che potrebbero farne il nostro polo formativo". Su questa base "abbiamo aperto un dialogo - sottolinea Porchietto - per capire anche, sia con la televisione pubblica che con quella privata, se c'e' l'opportunita' di portare qui non solo dei percorsi di formazione specialistica per creare delle nuove figure professionali, ma da qui far nascere nuovamente quella che negli anni passati era un'attrazione del territorio". Questo "anche per riuscire a mantenere il Centro di produzione della Rai sul territorio piemontese ed eventualmente riuscire a sviluppare anche nuove opportunita' nella multimedialita', che e' il futuro della televisione". Un percorso che nelle intenzioni vuole portare alla creazione di un polo di formazione legato anche a tutti gli aspetti dell'organizzazione di eventi, come concerti e manifestazioni, perche' "in Italia non c'e' una formazione riconosciuta a livello nazionale su tutte queste figure professionali che vanno dai tecnici del suono, dell'audio ai montatori. Solitamente - con conclude l'assessore - quando parliamo con i grandi service italiani loro le figure le vanno a prendere all'estero, non in Italia, perche' qui le competenze non vengono specificatamente riconosciute".