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Musei: Nuovi Uffizi, riaprono le 5 'salette' del primo Rinascimento italiano (2)

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(Adnkronos) - Questi capisaldi della pittura italiana del primo Rinascimento, sono ora affiancati da opere finora conservate nei depositi ma di grande importanza, come le tavole con Storie dell'Infanzia di Cristo del pittore veronese Giovan Francesco Caroto, da identificare forse con le ante dell'altare di Magi descritto da Giorgio Vasari nella chiesa dell'ospedale di San Cosimo a Verona, e la grande raffigurazione di Cristo fra i dottori nel tempio firmata da Giovanni Mansueti, opere acquistate dallo Stato italiano per gli Uffizi fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo con l'intento di ampliare gli ambiti geografici della raccolta degli Uffizi. La sala 22 è dedicata alla pittura emiliano-romagnola del Quattrocento e raccoglie opere della scuola ferrarese, con i dipinti di Cosmè Tura, Ercole da Ferrara, Lorenzo Costa, dei maestri bolognesi, fra i quali spicca la Sacra Conversazione di Francesco Francia già in esposizione al Cenacolo del Foligno a Firenze, dei pittori forlivesi Melozzo da Forlì e Marco Palmezzano, che firma una splendida tavola con la Crocifissione. Il percorso si conclude con la sala 23 dedicata alla pittura lombarda, dove sono esposte opere dei principali pittori fra Quattro e Cinquecento, da Vincenzo Foppa a Bernardino Luini, da Bernardino de' Conti a Boccaccio e Camillo Boccaccino. Trova posto in questa sala anche una grande tavola con la Sacra Famiglia proveniente dall'altare Bertone nella chiesa di sant'Agostino a Chieri, opera di un affascinate e ignoto pittore dei primi del Cinquecento attivo in Piemonte fortemente influenzato dalla pittura transalpina. (segue)

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