Roma, 8 mag. (Adnkronos) - L'ansia di conoscere e di viaggiare. Il desiderio di non darsi mai per vinti e "di non sentirsi vittime". Tiziano Terzani era così: un uomo "che si è fatto da solo e che non ha mai mollato anche di fronte alla malattia" ma che ha coltivato "il dubbio, esposto com'era alla fragilità e ai quattro venti". Angela Staude Terzani ricorda con queste parole, con l'Adnkronos, il marito, scomparso dieci anni fa, a pochi giorni dalla cerimonia di premiazione della decima edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, che si svolgerà ad Udine sabato 17 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il riconoscimento premierà ex aequo lo scrittore pakistano Mohsin Hamid per il romanzo 'Come diventare ricchi sfondati nell'Asia emergente' e il poeta friulano Pierluigi Cappello per 'Questa libertà'. Il premio si inserisce nel Festival 'Vicino/Lontano', arrivato alla sua decima edizione, in programma, sempre ad Udine, da oggi al 18 maggio. "Tiziano ci ha insegnato -racconta Angela Staude Terzani- a non sentirsi mai vittima. In sette anni, dopo essersi ammalato di cancro, ha scritto tre libri". Il giornalista e scrittore, spiega la moglie, "ha sempre spinto tutti a sentirsi responsabili per ciò che succedeva nel mondo" avendo il "coraggio di affrontare anche questioni trascurate". Terzani, infatti, ha invitato "ciascuno di noi ad essere parte di un tutto, di un mondo". Un modo, questo, "per essere meno soli".(segue)