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Idrovolante, "noi vittime della caccia al fascista, ma siamo solo editori"

La casa editrice "Idrovolante" è stato accusata di essere di estrema destra e impresentabile. Il solito falso teorema, raccontato da chi anima l'iniziativa
di Daniele Dell'Orco giovedì 4 dicembre 2025

3' di lettura

Una settimana fa, al momento dell’inizio dell’ennesimo rodeo oscurantista che coinvolge una grande kermesse editoriale italiana, “Più Libri Più Liberi” (al via oggi a Roma), e una casa editrice accusata di «indegnità culturale», Passaggio al Bosco, ho rovesciato una clessidra. Sapevo che, prima della fine del flusso di sabbia, qualcuno avrebbe pensato bene di tirare dentro la polemica anche Idrovolante Edizioni, il marchio che dirigo. E difatti, puntuale come la nebbia a novembre, è arrivato il prode Paolo Berizzi su Repubblica a scagliare la sua pietra, proprio mentre eravamo ad allestire lo stand. Una delicatezza rara. Berizzi definisce la mia realtà editoriale «vicina all’estrema destra» e in cerca di «sdoganamento», mentre Sara Scarafia su Repubblica gli dà manforte parlando di «nuove crepe» che si aprono intorno alle presenze sgradite alla Nuvola di Fuksas.

Ebbene, pur sostenendo il pieno diritto di qualunque editore ad inoltrare domanda di partecipazione per qualsiasi fiera d’Italia, trovo sia necessario fare alcuni distinguo:

1. Idrovolante non è un progetto editoriale militante, e quindi chiunque apprezzi i titoli del nostro catalogo e voglia acquistarli, presentarli o ospitarli è ben accetto. Come pure chiunque senta il bisogno di muovere critiche circostanziate e non strumentali. La cultura, per noi, è un porto aperto, non un fortino.
2. Chi teme che la nostra presenza a “PLPL 2025” sia un tentativo di infiltrazione dovrebbe fare i compiti a casa, dal momento che Idrovolante partecipa alle principali fiere italiane da otto anni. Otto. Dal 2024 siamo anche alla Buchmesse di Francoforte, la più importante d'Europa.
3. Definire gli editori “ospiti” di una kermesse in cui paghiamo lo stand al metro quadro come per un bilocale in zona Brera è poeticamente affascinante. Rispettiamo le regole come tutti, e come tutti abbiamo pieno diritto costituzionale ad esserci.

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4. I detrattori sostengono che Idrovolante sia «impresentabile» per via della monografia Codreanu – L’arcangelo trafitto, scritta da Carlo Sburlati e fresca di stampa. Non è una reliquia profumata d’incenso bensì una riedizione aggiornata e ampliata di un classico degli anni '70, edito da Volpe, venduto in migliaia di copie, tradotto in 4 lingue, realizzato da un profilo intellettuale, quello di Sburlati, già assessore alla cultura ad Acqui Terme e animatore di premi letterari tra i più importanti d'Europa. Nel libro, peraltro, sono riportati i rapporti epistolari che Sburlati tenne al riguardo Giuseppe Prezzolini e Indro Montanelli. Non proprio pericolosissimi nazisti. Se almeno si leggesse ciò che si condanna...
5. A “PLPL”, comunque, esporremo libri di narrativa, saggi di geopolitica, testi di letteratura orientale e sport. Faremo incontri con le scuole e ci confronteremo con i lettori di qualsiasi orientamento e sensibilità. E senza puntare il dito contro altri (tanti) marchi editoriali antagonisti presenti nella medesima Fiera che propongono apologie dell’anarchismo, del marxismo, dell’odio contro le forze dell’ordine.

Ma allora perché infilarci nella querelle? Perché sostenere come tesi di fondo la necessità di escludere un editore “neofascista” per il rischio di proliferazione di idee pericolose in una fiera con 500 marchi editoriali, 499 dei quali totalmente diversi, sarebbe troppo demenziale. Meglio provare a costruire un teorema che possa giustificare la caccia al fascismo immaginario tipica della sinistra di oggi, e lasciando magari intendere che nel “nuovo assortimento” di editori ci sia pure lo zampino del governo Meloni.

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