1 maggio: Cgil Sardegna, impegno straordinario per prospettive a giovani
Cagliari, 30 apr. - (Adnkronos) - "Un impegno per un piano straordinario del lavoro che restituisca una prospettiva ai giovani e ai troppi disoccupati e lavoratori in cassa integrazione". E' l'appello che rivolge alla Regione Sardegna il segretario generale della Cgil sarda Michele Carrus che, in occasione del Primo Maggio, rilancia la necessità di riflettere sulle prospettive del sistema produttivo. La Cgil sottolinea l'importanza delle riforme istituzionali e della necessaria ridefinizione dell'Autonomia, funzionali a tutti i ragionamenti sulla ripresa e lo sviluppo. "Non possiamo solo subire le scelte del governo nazionale", spiega Carrus in riferimento "alla tendenza a un forte centralismo che minaccia direttamente la nostra Autonomia. Però non è sufficiente lamentarsi a Roma, occorre fare qui leggi e proposte utili per anticipare i cambiamenti e disegnarli così come noi li vorremmo". "Richiamiamo chi ha ruoli di responsabilità - ha detto Michele Carrus - a un nuovo impegno per superare la crisi economica e sociale che, ogni giorno, si fa più pressante e insostenibile". Appello alla Giunta, quindi, ma anche al Consiglio regionale, perché "sappiano restituire con azioni immediate la certezza di un reddito a chi, oggi, è costretto a vivere di sussidi magri erogati sempre in ritardo, e una prospettiva positiva a un mercato del lavoro e un sistema produttivo da rendere più dinamico e solido, con azioni di ampio respiro. Serve in effetti un impegno straordinario della classe politica, in termini di idee, progetti chiari e condivisi e anche di tempo dedicato a questi temi urgentissimi.I tempi che scandiscono i lavori del Consiglio sono lenti e ci aspettiamo che questa legislatura segni una svolta anche su questo: Aula e Commissioni possono e devono riunirsi più spesso, senza rinvii troppo lunghi e frequenti". Una accelerata occorre darla, "anche perché - osserva Carrus - il ruolo e l'autonomia del Consiglio vanno difesi e per farlo è quanto mai necessario un cambio di passo, e di qualità, dello stesso lavoro consiliare". (segue)