Crisi: Nielsen, sale a 51 punti indice fiducia consumatori in II trimestre (3)
(Adnkronos) - Il sentimento di una maggiore sicurezza economica, dunque, non si traduce ancora in una maggiore propensione al consumo. Una volta coperti gli acquisti indispensabili, il 41% degli italiani dichiara di volere destinare una quota parte di quanto rimasto al risparmio, mentre solo il 14% ritiene sia il momento giusto per fare spese extra. Ciò si spiega tenendo conto che un italiano su quattro rimane senza soldi a fine mese (medie Ue 20%). Al secondo posto delle spese, dopo quelle essenziali, si riscontrano quelle dedicate a viaggi e vacanze (31%). Seguono gli acquisti per abbigliamento (27%), intrattenimento fuori casa (21%), prodotti hi-tech (14%) e le spese per la casa (13%). Il budget destinato alla casa risulta in crescita sia rispetto al primo trimestre 2014 (+2 punti) che allo stesso periodo del 2013 (+4 pp). Si osserva infine una frenata dell'azione di taglio da parte degli italiani sulle singoli voci di spesa. Calano infatti di 10 punti quelli che risparmiano sui pasti fuori casa (il 58% del campione), di 9 punti quanti tagliano sull'abbigliamento (il 59% del campione) e di 6 punti coloro che risparmiano sui divertimenti (il 54%). Nello stesso tempo, è ancora il 54% chi vigila sulle spese alimentari, il 39% sui beni per la casa, il 38% su gas ed elettricità. Minore propensione a tagliare su divertimenti casalinghi (23%), alcol (14%) e fumo (13%).