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Mediolanum, Fininvest deve cedere il 25% per la condanna di Berlusconi

Eliana Giusto
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Fininvest dismetterà la quota eccedente il 9,9 per cento della controllata Mediolanum Spa. Lo ha comunicato la società spiegando che "a seguito della sopravvenuta perdita dei requisiti di onorabilità in capo al proprio controllante indiretto Silvio Berlusconi e nel contesto del procedimento relativo all'iscrizione di Mediolanum nell'albo dei gruppi bancari", Banca d'Italia, d'intesa con l'Ivass, ha disposto la dismissione della partecipazione in Mediolanum eccedente il 9,9%, pari al 25%, che potrà anche avvenire mediante il conferimento in un trust ai fini della successiva alienazione a terzi entro 30 mesi. Il cda Fininvest valuterà come muoversi, e in conseguenza della sospensione dei diritti di voto per la quota di partecipazione eccedente il 9,9% del capitale sociale di Mediolanum dà atto del venir meno dell'efficacia del patto di sindacato d'intesa con Fin.Prog. Sapa di Ennio Doris. Il consiglio esaminerà il provvedimento delle autorità per "l'adozione delle conseguenti deliberazioni, anche tenuto conto delle caratteristiche e dell'entità della partecipazione e della rilevanza di Mediolanum per il mercato". Intanto Ennio Doris ha riferito di essere disposto a comprare un "po' di punti percentuali" della società evitando un'Opa. L'amministratore delegato, parlando con l'Ansa, si è detto pronto a intervenire: "Bisogna attendere la decisione che Fininvest prenderà nel prossimo cda. Intanto la soluzione del trust mi pare giusta. Ad ogni modo spero che la quota che dovrà alienare Fininvest rimanga alla famiglia Berlusconi". E a Radiocor. "Se Fininvest dovesse vendere azioni sul mercato si creerebbe una fila di gente e in fila ci sarei anche io, nonostante ulteriori azioni non mi servano per gestire la società, avendo il 40% delle azioni".

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