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Manovra economica, i conti che non tornano

Lucia Esposito
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Negli annunci che hanno accompagnato la manovra economica da 30 miliardi di Matteo Renzi  ci sono almeno tre bugie. La prima è che le spese della pubblica amministrazione non si riducono affatto di 4,1 miliardi perché accanto ai 13,3 miliardi di tagli programmati ve ne sono 9,2 di nuove spese come il finanziamento degli ammortizzatori sociali gli obblighi contrattuali del governo Letta o le spese cosiddette inderogabili. "Non è vero - come scrive Luca Ricolfi su La Stampa - che le tasse pagate dagli italiani non si riducono affatto di 18,3 miliardi perché gli sgravi promessi sono bilanciati da 5,2 miliardi di nuove entrate e la riduzione della pressione fiscale scende a 13,1 miliardi di euro". La terza bugia sulla manovra è quella che riguarda i giovani, le assunzioni a zero contributi "bastano semplici calcoli per scoprire che potranno riguardare al massimo un caso su dieci, ossia 100-150 mila persone su oltre un milione e mezzo di assunzioni a tempo inteterminato",.   

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