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Pensioni, gli arretrati verranno pagati coi Bot

Nicoletta Orlandi Posti
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Niente soldi. I pensionati saranno rimborsati della mancata rivalutazione decisa dalla legge Fornero, bocciata dalla Consulta, con i titoli di Stato. E' questa la strada che si appresterebbe a seguire il governo visto che l'operazione è stata stimata in 16 miliardi di euro. Tanti soldi che l'esecutivo Renzi non sa proprio come tirar fuori. Dopo aver mandato in avanscoperta il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, di Scelta Civica (il partito di Monti) che ieri ha escluso che lo Stato possa risarcire tutti i pensionati, constatato il pessimo segnale politico che è arrivato, Renzi e Padoan stanno cercando il modo per risolvere la situazione senza vanificare gli effetti sul deficit che ci chiede l'Europa. Il precedente - L'ipotesi è dunque quella della restituzione del maltolto in Bot, così come fece vent'anni fa il governo Dini che, racconta il Messaggero, dovette affrontare gli effetti di due sentenze della Corte costituzionali in materia di pensioni di reversibilità e trattamenti integrati al minimo. Anche allora la situazione dei conti pubblici era delicata, vista la necessità di convergere verso la moneta unica. Il conto in quel caso era di ventimila miliardi di lire, i pensionati coinvolti quasi un milione. Le somme non riconosciute furono inserite dall' Inps nelle successive rate di pensione; quanto agli arretrati però il pagamento venne dilazionato in sei annualità, e la "moneta" offerta furono titoli di Stato negoziabili: per i pensionati c'era quindi la possibilità di realizzare comunque la somma, pur se con le incertezze legate agli andamenti dei mercati finanziari. Le tappe - L'esecutivo sta comunque procedendo per tappe: il primo obiettivo è definire in modo esatto l'impatto finanziario della sentenza della Consulta e quindi sul piano giuridico definire nuove modalità di rivalutazione che permettano di rispettare la sentenza limitando però l'impatto sui conti. Poi, una volta fissata la platea, andrà messo a punto un provvedimento che regoli il passato, mentre il reperimento dei fondi dal 2016 in poi potrebbe essere appunto definito il prossimo anno.

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