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Avvocati gratis per i ricorsi sulle pensioni

Lucia Esposito
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Tutti contro Matteo Renzi. I partiti delle opposizioni, le associazioni dei consumatori, i sindacati. La «resistenza» attuata nei fatti dal governo sul caso pensioni apre le porte a una valanga di ricorsi. Il premier non vuole toccar palla fino al 31 maggio (data delle elezioni regionali) per paura della reazione degli elettori e subito dopo, i primi di giugno, pare intenzionato a varare un decreto con rimborsi limitati ai pensionati. La risposta sarà una durissima battaglia legale che Forza Italia è disposta a sostenere. Gli azzurri sono convinti che la sentenza della Corte costituzionale - quella che il 30 aprile ha bocciato il blocco degli adeguamenti degli assegni previdenziali oltre i 1.405 euro, tre volte il minimo - sia automaticamente applicabile, ma si apprestano a schierare un esercito di avvocati. «Siamo disposti a offrire assistenza legale ai cittadini danneggiati dalla riforma del governo Monti e che ora rischiano di veder negati i loro diritti» spiega a Libero il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Fi). In ballo ci sono rimborsi fino a 19 miliardi, cifra che potrebbe essere sforbiciata fino a 4 con le misure «a impatto limitato» annunciate dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. «La sentenza - aggiunge il senatore - è autoapplicativa e va quindi applicata subito a tutti. Il governo non può immaginare provvedimenti che limitino la portata dei rimborsi». Gasparri ritiene che la posizione dell'esecutivo sia fortemente condizionata dal «31 maggio, perché si vota» e in effetti 4,7 milioni di pensionati sono interessati alle mosse di palazzo Chigi sulle perequazioni degli assegni Inps. Un giro di vite potrebbe pregiudicare i risultati e il consenso del Partito democratico. Secondo il senatore di Forza Italia «se il governo limita i rimborsi fa un attentato alla Corte costituzionale perché verrebbe aggirata la sentenza: non vogliamo trucchi». E ancora: «Non si può invocare la sacralità della Corte e oggi considerarla un intralcio. Peraltro con un decreto legge servirebbero i requisiti di necessità e urgenza che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrebbe accertare per firmare il provvedimento stesso. Persguiteremo questo cialtrone di Renzi tutti i giorni, non riusciranno a farla franca e se ci sarà un decreto daremo assistenza a tutti». Anche Fratelli d'Italia prepara iniziative analoghe e «metterà a disposizione dei pensionati un pool di avvocati» dice il presidente, Giorgia Meloni. «Così come ha trovato e restituito i soldi ai pensionati d'oro quando la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il prelievo di solidarietà sulle loro pensioni, oggi lo Stato deve fare la stessa cosa con tutti gli altri cittadini italiani. Il governo ha il dovere di trovare i soldi per la gente normale», ha aggiunto l'ex ministro. Le opposizioni non saranno sole. Il Codacons sta valutando anche azioni collettive (class action) e ha messo insieme una équipe di avvocati pronti alle vertenze. Dunque anche i cannoni giudiziari delle associazioni dei consumatori sono puntati su palazzo Chigi. Finito pure nel mirino di sindacati e varie organizzazioni di categoria. Il Comitato pensionati del lavoro autonomo (Cupla) che rappresenta oltre 5 milioni di pensionati affila le armi e allo stesso tempo chiede una «mediazione» al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. A dar man forte all'esercito in guerra contro Renzi c'è anche l'ex presidente della Corte costituzionale, Antonio Baldassarre secondo il quale «il governo può disciplinare la materia per il futuro, ma sugli arretrati i giudici sono stati chiari: il congelamento era illegittimo». Ragion per cui «se i cittadini fanno ricorso, il giudice nel 99,9% dei casi dà loro ragione e l'aggravio sulle finanze aumenta». Francesco De Dominicis

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