Lavoro, i consigli ai diciottenni su cosa fare dopo il diploma
Non c'è solo la laurea tra i titoli di studio necessari per trovare un lavoro. Anzi per diversi neomaggiorenni la scelta di andare all'università rischia di essere condizionata solo dal ritornello "ci vanno tutti i miei amici". Il solo diploma, ancora oggi, può essere un'ottima base per affacciarsi sul mercato del lavoro, fare le prime esperienze e poi magari proseguire la propria formazione professionale su strade alternative a quella accademica. Il primo passo - Una volta lasciato alle spalle l'esame di maturità, il consiglio dei consulenti del lavoro raccolto da Il Giornale è di registrarsi in un Centro per l'impiego. Sono questi sportelli a permettere l'accesso nelle aziende che cercano lavoratori alla prima esperienza, ma già con una competenza, attraverso tirocini, contratti formativi o apprendistati. I settori migliori - A 18 anni non si ha ancora l'esperienza lavorativa minima richiesta dalla maggior parte delle aziende, soprattutto nel settore dei servizi. Ci sono però ampi spazi se la ricerca si sposta nell'agricoltura, nel turismo e più in generale nel settore ricettivo e ricreativo. I lavori più indicati ai ragazzi sono gli stessi già testati dai loro cugini più grandi che dopo il diploma hanno fatto i camerieri, i braccianti, le baby sitter, le hostess o gli steward. Non è del tutto da escludere anche il settore edile, che faticosamente sta risalendo la china dopo la crisi. I diploma vincente - Chi ha scelto un diploma da perito informatico o elettronico, oppure chi ha scelto quello di ragioneria, informatica e geometra può trovare da subito spazio affiancandosi a un professionista esperto o nelle aziende più innovative, spesso più disposte di altre ad accogliere giovani lavoratori da formare al proprio interno. Ma soprattutto nei settori legati alla tecnologia, l'aggiornamento costante non deve mai mancare per evitare di essere tagliati fuori nel giro di pochissimi anni. I contratti - Tra le forme di contratto più indicate per il neodiplomato c'è per esempio il tirocinio, riservato ai maggiorenni che possono trascorrere tempo prezioso direttamente in azienda per un massimo di sei mesi. Il tirocinante deve essere retribuito, ma le quote variano a seconda della regione dai 300 ai 600 euro. C'è poi il contratto part-time, una soluzione che permette di conciliare anche l'eventuale scelta dell'università post diploma, mentre si mantiene un posto in azienda. Nel caso di lavori concentrati nei weekend o dipendenti dalle stagioni, per esempio alberghi o bar, l'uso del voucher permette un'assunzione a chiamata, regolarmente retribuita e coperta da tutti gli obblighi previdenziali. Partire - Finita la scuola superiore, fare un'esperienza all'estero, che sia di studio o di lavoro, può rappresentare una carta vincente nella carriera professionale di un neodiplomato. Imparare la lingua nel posto in cui viene parlata, conoscere abitudini e sistemi radicalmente diversi da quelli ai quali si è abituati, non può che aiutare ad accrescere gli strumenti personali e affrontare i vent'anni con una marcia in più.