L'Inps non paga più le pensioni. Il trucco: quanti milioni porta a casa
La furbata di Capodanno ha portato nelle casse dell' Inps - sta per Inganno Nazionale Pensionati Sfruttati - un paio di milioncini di euro. È bastato sfruttare il calendario per lucrare un po' di quattrini di valuta sulle spalle dei soliti noti: i pensionati al minimo. Due milioni sono infatti più o meno quello che l' istituto presieduto da Tito Boeri si è messo in tasca semplicemente posticipando il pagamento degli assegni previdenziali. L' Inps si difenderà dicendo che aveva avvertito. L' istituto aveva fatto sapere che - causa festività - avrebbe pagato, in ritardo, il 4 gennaio. Ieri alle Poste - che si sono date la pena di fare una campagna d' informazione per tamponare la pessima figura dell' Inps - gli assegni sono stati pagati. Anzi le Poste hanno rafforzato il servizio per ridurre per quanto possibile il disagio dei pensionati. Ma gli accrediti in banca arriveranno (forse) solo oggi. E anche se l' Inps lo aveva annunciato non si capisce perché. Bastava fare i mandati di pagamento in tempo, e davvero l' excusatio della banda Boeri sembra un' accusatio manifesta. A manifestare sono stati proprio i pensionati esasperati da questo ingiustificato ritardo: in tutta Italia ci sono state proteste. L' Inps si trincera dietro la legge - una della tante furbate del Governo - approvata nel luglio scorso che gli consente di far slittare i pagamenti (dal 2017 i ritardi arriveranno a due giorni se il primo del mese è festivo o pre-festivo), ma resta il fatto che procura un danno e intasca ingiustamente gli interessi. A raccontarla così sembra una quisquiglia, in realtà nasconde delle tragedie oltre a dimostrare - se mai ce ne fosse bisogno - che lo Stato è protervo ed è un pessimo pagatore. È appena il caso di ricordare che Matteo Renzi a marzo del 2014 aveva detto: «Entro settembre pagheremo tutti i debiti alle imprese; se non lo faccio vado a piedi al santuario di Monte Senario da Firenze». È una delle tante bufale di questo presidente del Consiglio. Non ha fatto la passeggiata, ma soprattutto non ha pagato i debiti. Un recentissimo studio di Bankitalia stima che la Pubblica Amministrazione debba ancora al sistema delle imprese più di 70 miliardi. Su questa strada ora si è incamminata con un passettino anche l' Inps che dovrebbe pagare le pensioni entro e non oltre il primo giorno di ogni mese. Né vale invocare che il primo dell' anno è giorno festivo perché non è mai accaduto prima di ora che l' Inps ritardasse i pagamenti fino a cinque giorni. Anche perché invece di lucrare sugli interessi avrebbe ben potuto disporre i bonifici per il 31 dicembre considerando appunto che per un effetto di calendario il primo giorno lavorativo e di aperura degli sportelli tanto postali quanto bancari sarebbe stato il 4 gennaio. Ma il fatto è che in banca non ha pagato neppure il 4 e solo grazie alle Poste i soldi sono arrivati ai pensionati. Anche se, per responsabilità dell' Inps, fuori tempo massimo. Per un pensionato al minimo che prende meno di 500 euro netti (e sono oltre 7 milioni i pensionati al di sotto dei mille euro) aspettare una settimana in più a incassare significa letteralmente non mangiare, subire un danno economico certo, ma soprattutto una pressione psicologica enorme. Verrebbe da chiedere se l' Inps ha pagato in ritardo gli stipendi ai suoi dipendenti e l' indennità al suo presidente considerando che il 27 dicembre era domenica. Sarebbe interessante sapere se hanno incassato i salari il 28 oppure, com' è molto probabile, il 24 dicembre ultimo giorno lavorativo utile. E già che ci siamo: perché l' Inps non applica a se medesima la rigidità che impone ai contribuenti? Il ritardato pagamento anche di un solo giorno dei contributi fa scattare gli interessi calcolati in ragione del 5,5% annuo, ma può dare luogo a una sanzione amministrativa pari al 30% dell' ammontare del contributo evaso o pagato in ritardo ed è a discrezione dell' Inps stabilire a quanto ammontano gli interessi di mora. Ora tocca al presidente Tito Boeri spiegare perché lo Stato si prende la libertà di pagare quando gli pare e invece pretende dai cittadini il rispetto maniacale delle scadenze applicando severissime sanzioni. E Boeri farebbe bene a scusarsi e a rifondere ai pensionati gli interessi sui mancati pagamenti. A meno che l' Inps non abbia approfittato del calendario per provare a non pagare le pensioni e, per dirla con Jannacci, vedere di nascosto l' effetto che fa. Una cosa è certa: nonostante l' ottimismo di Matteo Renzi per i pensionati italiani il 2016 è cominciato malissimo. di Carlo Cambi