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Lavoro: assessore veneto, no occupazione partitica nuova Agenzia nazionale

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Venezia, 12 apr. (AdnKronos) - “Sui centri per l'impiego non siamo disposti a prorogare ulteriormente il regime transitorio alle condizioni attuali e il 30 giugno, data in cui andrà rivisto l'accordo, non ci siederemo al tavolo delle trattative se il ministero del Lavoro e delle politiche sociali non onorerà i propri impegni, supportando le Regioni nel sostenere i costi di un'operazione mal gestita a livello centrale e rispettando i patti presi sulla costituzione dell'Agenzia nazionale per le politiche attive sul lavoro”. L'assessore al lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan promette battaglia alla vigilia della convocazione della nona commissione della Conferenza Stato-Regioni, in programma domani a Roma, che ha all'ordine del giorno la definizione della rappresentanza delle Regioni in seno alla neocostituita Anpal, l'Agenzia nazionale per le politiche attive sul lavoro prevista dal Jobs Act. “O le Regioni condividono che l'Agenzia nazionale sia la struttura tecnica a supporto delle amministrazioni pubbliche, e quindi luogo del confronto operativo e gestionale, garantendo imparzialità - annuncia l'assessore veneto esplicitando la ‘pregiudiziale' condivisa con i rappresentanti di Lombardia e Liguria - oppure non voteremo una scelta di parte, che appare schiacciata sulla linea politica del governo. Se si vuole nominare l'assessore di una regione di centrosinistra, dopo che presidente e vicepresidente della commissione Lavoro sono già espressione della medesima area politica, si sappia che il Veneto si opporrà, in nome del rispetto degli equilibri concordati e dei patti presi. Richiameremo anche la violazione della legge Severino, là dove indica chiaramente il principio di incompatibilità tra incarichi amministrativi e lo svolgimento di incarichi pubblici elettivi”.

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