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Per i giovani 120mila nuovi posti di lavoro

I dati di Unioncamere relativi al comparto Under 30: il 72% delle assunzioni nel settore dei servizi

Antonio Spampinato
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Di per sé sembra una buona notizia. E vista la situazione economica del Paese, forse lo è davvero. Secondo una recente indagine Unioncamere, spacchettata nei giorni scorsi e ripresentata nella versione “Under 30”, le aziende del settore privato del Bel Paese hanno intenzione di assumere nel 2013, con contratti non stagionali, 120 mila giovani su un totale di 367.000. Il problema è che rispetto a quanto avevano indicato nello stesso sondaggio del 2012, risulta un calo del 2,7%. Poco male, appunto, visto che ci troviamo ancora in recessione. Inoltre, come scrive Unioncamere nel suo comunicato di presentazione dello studio, «a fronte di questa contrazione, tuttavia, si allarga la platea dei posti di lavoro per i quali le imprese non indicano il requisito prioritario dell'età, portando così a quasi 280mila (il 75% del totale delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese), il numero di posti di lavoro per i quali, nel 2013, i giovani con meno di 30 anni potranno tentare la loro carta». Il vero mal di pancia viene quando, recuperati i dati complessivi dell'indagine, si nota che contro le 367.530 assunzioni globali programmate, sono previste ben 809.000 uscite, tra licenziamenti, chiusure e pensionamenti. Non va molto meglio se si includono anche i lavoratori stagionali, interinali e a progetto: 648 mila ingressi contro 903 mila uscite. La crisi, insomma, brucerà quest'anno 250.000 posti di lavoro. Tornando alle assunzioni previste per i giovani, c'è una nota positiva che non potrà certo ribaltare la situazione ma che fa ben sperare. Il sondaggio di Unioncamere è precedente all'entrata in vigore del nuovo incentivo per le assunzione di under 29 varato previste nel decreto Giovannini. Si tratta di circa 800 milioni che finanzieranno, in via sperimentale,  gli incentivi per l'impiego degli  under 29 con l'obiettivo di occupare almeno 100 mila giovani. Gli sgravi (il tetto massimo è di 650 euro al mese) prevedono che l'azienda possa accedere alla decontribuzione totale del lavoratore e saranno spalmati su 18 mesi nel caso di assunzione a tempo indeterminato di un esterno all'impresa. Il periodo previsto per gli sgravi è ridotto a 12 mesi nel caso in cui si tratti di trasformare di un contratto a tempo determinato in uno indeterminato. Alla trasformazione deve comunque corrispondere un'ulteriore assunzione di un altro lavoratore. Per poter usufruire dei benefici i giovani dovranno rientrare in una di queste condizioni: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi o essere privo di un diploma di scuola media superiore o professionale; o, ancora, vivere soli con una o più persone a carico.  Tornando all'indagine condotta dall'Unione delle camere di commercio italiane, «il 71,6% delle richieste espresse di under 30 (poco più di 86.200) proviene da imprese dei servizi. Di queste, 13mila si riferiscono ai servizi dei media e della comunicazione, informatici e delle Tlc e avanzati a supporto delle imprese, per una quota complessiva pari all'11% di tutte le assunzioni di under 30, in aumento di 1,4 punti rispetto al 2012».  Al settore manifatturiero, scrive Unioncamere, fanno invece riferimento un altro 28,4% delle assunzioni di giovani previste (circa 34.300). Guardando alle professioni, uno su quattro dei giovani da assumere (circa 28.800) viene richiesto nell'ambito delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e tecniche. Oltre uno su due (quasi 61.500) potrà trovare spazio, conclude l'ufficio studi, nelle professioni esecutive nel lavoro di ufficio o professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi.

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