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Imu, Napolitano firma il decreto. Via Irpef su seconde case e deducibilità capannoni

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Roma, 31 ago. (Adnkronos/Ign) - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto legge del governo su Imu, Cig ed esodati. Nel testo - composto di 16 articoli - non ci sono la reintroduzione dell'Irpef sulle rendite catastali delle seconde case sfitte e la deduzione Imu dal reddito di impresa pagata sui capannoni industriali e gli immobili strettamente connessi all'attività. In questo ultimo caso, è intenzione del governo trovare le risorse necessarie per reintrodurre la misura con la legge di Stabilità. I primi due articoli del decreto Imu raccolgono le misure previste. Stop dunque alla prima rata dell'Imu; via la seconda rata per l'inveduto delle imprese di costruzione; non c'è obbligo di residenza per i militari nella prima casa ai fini dell'esenzione dall'imposta. L'articolo 16 del decreto prevede invece una 'clausola di salvaguardia' per il Mef. Qualora servisse, per coprire lo stop alla prima rata dell'Imu si farebbe ricorso all'aumento degli acconti Ires e Irap e delle accise. Questo, nel caso in cui fosse inferiore alle attese il gettito previsto dalla sanatoria sulle slot machine e per la maggiore Iva che deriva dal pagamento della nuova tranche di debiti Pa. Il Ministero dell'economia e delle finanze effettua il monitoraggio sulle entrate previste, 600 mln per la sanatoria delle slot machine e 925 mln per l'Iva del pagamento dei debiti Pa. Qualora da tale monitoraggio emerga un andamento che non consenta il raggiungimento degli obiettivi di maggior gettito indicati, il Ministro dell'economia e delle finanze, con proprio decreto, da emanare entro il mese di novembre 2013, stabilisce l'aumento della misura degli acconti ai fini dell'Ires e dell'Irap, e l'aumento delle accise, in misura tale da assicurare il conseguimento dei predetti obiettivi anche ai fini della eventuale compensazione delle minori entrate che si dovessero generare nel 2014 per effetto dell'aumento degli acconti per l'anno 2013. Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria al pagamento di una una nuova tranche di debiti della Pa, il decreto autorizza l'emissione di titoli di Stato per un importo fino a 8 mld per l'anno 2013. Tale importo concorre alla rideterminazione in aumento del limite massimo di emissione di titoli di Stato stabilito dalla legge di approvazione del bilancio e del livello massimo del ricorso al mercato stabilito dalla legge di stabilità. Per i contratti a canone concordato la cedolare secca scende dal 19 al 15%. Scende inoltre il tetto per la detraibilità delle polizze vita: a 630 euro per il periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013; a 230 euro a decorrere dal periodo d'imposta 2014. Al fine di assicurare ai comuni delle Regioni a statuto ordinario e delle Regioni Siciliana e Sardegna il ristoro del minor gettito dell'Imu è attribuito ai medesimi comuni un contributo di 2.327.340.486,20 euro per l'anno 2013 e di 75.706.718,47 euro a decorrere dall'anno 2014.

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