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Consulenti del lavoro, non c'è bisogno di "un'antimafia degli ordini professionali"

Edmondo Duraccio, presidnete dei consulenti del lavoro di Napoli

lucio lucianelli
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NAPOLI - "E' ingiusto coinvolgere interi corpi professionali sol perché un iscritto abbia commesso illeciti penali. Sono perfettamente d'accordo con quanto affermato dal presidente del Comitato Unico delle Professioni della Campania, Maurizio de Tilla". Lo ha detto Edmondo Duraccio, numero uno dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli, commentando le recenti dichiarazioni di Giovanni Melillo, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, che ha ipotizzato la connivenza di alcuni imprenditori e professionisti con i clan camorristici tale da auspicare “un'antimafia degli Ordini Professionali”. “Generalizzare, non è mai giusto. Del pari - ha proseguito Duraccio -, non c'è bisogno di 'un'antimafia degli Ordini Professionali' perché siamo già dotati di un organo di disciplina peraltro nominato dal Presidente del Tribunale. Qualche 'pecora nera' si trova in tutte le formazioni sociali, istituzionali ma nessuno generalizza e non deve essere mai così. Chi sbaglia riceve una doppia sanzione: dallo Stato e dall'Ordinamento professionale di appartenenza. Gli Ordini sono enti sussidiari dello Stato e della Pubblica Amministrazione. Tutelano la legalità - conclude il numero uno dei consulenti del lavoro partenopei - e garantiscono la fede pubblica”.

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