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Tari, vi hanno sempre fregato. La scoperta clamorosa: perché avete pagato di più

Giovanni Ruggiero
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In diversi comuni d'Italia la Tari, la tassa sui rifiuti, è stata gonfiata fino al doppio di quanto i contribuenti avrebbero dovuto pagare. La scoperta è arrivata un po' per caso da parte del deputato M5S Giuseppe L'Abbate, residente a Polignano a mare, nel Barese. Il parlamentare si è consultato con il suo commercialista dopo aver notato delle anomalie nel suo versamento sulla tassa, per la quale L'Abbate ha fatto un'interrogazione parlamentare. Secondo quanto rilevato dal parlamentare grillino, nel regolamento per la Tari del suo comune era stata stata applicata la quota variabile a tutte le pertinenze dell'utenza domestica, compresi garage e cantine. Un errore madornale che, secondo quanto ha risposto il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Beretta, è frutto di una sbagliata interpretazione della legge di primo livello, in base alla quale la Tari, per la parte variabile, va applicata solo all'abitazione, non anche alle pertinenze. Contro i comuni è più che prevedibile una valanga di ricorsi, visto che i contribuenti che hanno pagato ben più del dovuto potrebbero essere tantissimi. Le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra, ma nulla potrà partire prima che il ministero dell'Economia non diffonda una circolare di chiarimento.

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