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Dazi: Confartigianato Veneto, mettono a rischio mezzo miliardo di export della regione

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Venezia, 11 apr. (AdnKronos) - Vale sei volte in meno della Germania e cinque volte in meno degli Stati Uniti ma, con oltre mezzo miliardo di export all'anno dai settori a maggiore concentrazione di piccole e medie imprese (MPI), la Russia è comunque il quarto mercato extra UE per le merci venete. Soprattutto prodotti del made in Italy come moda, mobili e alimentare che, con il recente deprezzamento del rublo nei confronti dell'euro (-33% da aprile 2017 ad oggi), rischiano di essere molto meno appetibili per i consumatori del grande continente asiatico. “Lo chiamano “effetto farfalla”, il concetto che anche piccole variazioni possono generare grandi sconvolgimenti nel comportamento a lungo termine di un sistema”. Parte da questa citazione la riflessione di Agostino Bonomo, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto in tema di guerre commerciali e loro effetti: “ho già avuto modo di denunciare che il protezionismo e le guerre commerciali, anche quelle che appaiono più lontane a noi, rappresentano un danno per economie esportatrici come l'Italia, secondo Paese manifatturiero dell'Unione europea". "Oggi ne abbiamo la prima prova con il tonfo del rublo nei confronti di euro e dollaro, che penalizza certamente le nostre merci che si trovano a costare un quarto in più. Le sanzioni messe in atto dagli Stati Uniti verso la Russia hanno infatti ulteriormente affondato la moneta balcanica che ha subito un doppio maxi calo in settimana (- 10% circa del proprio valore al cambio con il dollaro in poco più di 48 ore) che porta il deprezzamento a -33% da un anno a questa parte: oggi ci vogliono 80 rubli per un euro (ai massimi da marzo 2016) e, ad aprile 2017, ne bastavano 60,”, sottolinea.

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