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Spread alle stelle, Borsa in picchiata: Italia verso il disastro. Quando Carlo Cottarelli diceva: "Default improbabile"

Davide Locano
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Un'altra giornata di panico puro in Borsa e sui mercati. Martedì mattina in apertura lo spread è volato a 260 punti base a fronte dei 233 della chiusura di lunedì. Dunque, il dramma, con il differenziale che ha sfondato la quota di 300 punti base con il rendimento dei titoli decennali vicino al 3 per cento. Avvio in forte calo anche a Piazza Affari, dove l'indice Ftse Mib cede quasi il 2 per cento. I ribassi, poi, sono arrivati al 3 per cento. Nonostante la chiusura di Sergio Mattarella al governo M5s-Lega, insomma, restano i timori per la crisi politica e istituzionale in Italia. Paga dazio anche l'euro, che scende sotto 1,6 dollari per la prima volta da novembre. Ed in questo contesto, il Corriere.it rilancia alcune vecchie parole del premier incaricato, Carlo Cottarelli. Una presa di posizione che risale al 2010, quando iniziò l'assedio dello spread al governo Berlusconi: "Il default - disse - non è nell'interesse dei cittadini. Nelle economie avanzate non è necessario, non è desiderabile ed è improbabile". Insomma, il premier - in un contesto simile a quello che sta delineandosi - parlava di "default improbabile". Parole, come detto, piuttosto inquietanti. Leggi anche: Quando Di Maio elogiava Cottarelli

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