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Di Maio: "Attingiamo a un po' di deficit"

AdnKronos
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Roma, 19 sett. (AdnKronos) - Dice di avere "piena fiducia nel ministro Tria". E garantisce che "non si sfora il 3% e non si toccano i diritti essenziali dei cittadini". Il ministro e vicepremier Luigi Di Maio parla dalla Cina, e in un video pubblicato su Facebook torna a parlare della manovra. "Un governo serio che ha fatto delle promesse i soldi li trova, e badate bene il mio non è un attacco al ministro Tria" afferma di Maio. Le risorse le "troviamo dai tagli? Sì. Ma qualora non si dovessero trovare dai tagli - premette il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico - noi sappiamo che nei prossimi anni potremmo tagliare tanti altri sprechi e mandare a regime le risorse che servono per finanziare a mandare a regime queste iniziative: ma non possiamo aspettare due 3 anni per mantenere queste promesse". Quindi snocciola la sua ricetta: "E' per questo si attinge a un po' di deficit per poi far rientrare il debito l'anno dopo o tra due anni: è quel che vogliamo fare, mantenendo i conti in ordini e senza voler fare nessuna manovra distruttiva. Quel che vogliamo mettere al centro non è l'obiettivo di rassicurare i mercati ma migliorare la qualità di vita degli italiani". "I soldi ci sono e non saranno toccati i diritti essenziali dei cittadini, come la Sanità, né sforeremo il 3%" garantisce Di Maio. Poi assicura: "Non esisteranno né tagli alla Sanità o interventi sul deficit che possano mandare fuori giri i conti dello Stato". Di Maio esclude di tagliare "servizi essenziali - si pensi alla sanità in questi anni - né sforare il 3% per mandare in cortocircuito i conti dello Stato". "E' chiaro - va avanti il vicepremier - che bisogna trovare il giusto equilibrio. L'obiettivo della legge di bilancio è migliorare la vita degli italiani, per questo hanno eletto noi e non gli altri. Questo lavoro di tagli e di modulare il deficit in modo tale da rispondere alle aspettative degli italiani è quel che si sta facendo in queste ore. Ho a cuore l'idea di far felici i cittadini dopo che per anni le manovre erano piene solo di marchette elettorali per far contente le banche e gli amici degli amici".

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