Manovra: Confapi Padova, pericolo collasso per le aziende che ricorrono al credito (3)
(AdnKronos) - "Come ha ricordato il Rapporto sulla stabilità di Banca d'Italia del 23 novembre, la flessione delle quotazioni dei titoli di Stato ha determinato per le banche una riduzione delle riserve di capitale e di liquidità e un aumento del costo della provvista all'ingrosso. Se le tensioni nel mercato dei titoli di Stato dovessero protrarsi, ha affermato il Rapporto, le ripercussioni sulle banche potrebbero essere rilevanti, soprattutto per alcuni intermediari di media e piccola dimensione. Inevitabile sarebbe quindi un incremento dei costi della raccolta e una restrizione dell'offerta di credito al settore privato", spiega. "Come ancora ha ricordato il Rapporto di Banca d'Italia del 23 novembre, nella fase di elevata tensione dei mercati del 2010-11 un aumento dello spread di 100 punti base ha determinato nell'arco di un trimestre rialzi dei tassi di interesse pari a circa 70 punti base per i prestiti alle imprese non finanziarie e di 30 punti base per i mutui alle famiglie. Insomma, le sanzioni sarebbero di per sé l'ultimo dei problemi. Il vero problema sarebbe il rischio di collasso delle nostre aziende a causa di nuove strette creditizie e di pesanti crisi di liquidità innescate da un logorante processo di cui le sanzioni sarebbero solo l'ultimo atto", conclude. Al tema, il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio aggiunge una lettura politica: "Se la Lega continua ad assecondare la linea del Movimento 5 Stelle, prima o poi anche il territorio veneto che l'ha votata andrà a chiedere conto di certe misure. La politica economica del Governo non incontra assolutamente le esigenze del settore produttivo. Stiamo parlando di provvedimenti mirati essenzialmente a mantenere degli equilibri politici e a tentare di rispettare le promesse fatte in campagna elettorale. Promesse che, l'abbiamo ribadito più volte, erano assolutamente esagerate ed irrealizzabili. Questo Governo, che sulla carta vuole difendere i più deboli, in realtà sta ulteriormente indebolendo proprio le fasce sociali più in difficoltà, perché con l'aumento dello spread cresce il costo del denaro e ne diminuisce la disponibilità".