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Veneto: Confcommercio, spariscono i negozi fioriscono hotel, ristoranti, bar e B&B

AdnKronos
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Venezia, 6 mar. (AdnKronos) - Crescono i negozi di tecnologia e le farmacie, cala il numero di negozi tradizionali, che escono dai centri storici per trasformarsi nell'offerta delle grandi superfici specializzate fuori dalle città. Alberghi e ristoranti fioriscono ovunque. È il quadro che emerge dall'Osservatorio di Confcommercio sulla demografia delle imprese in 120 città italiane, presentato oggi a Roma. Non fa eccezione il Veneto, dove il commercio al dettaglio nelle sole 7 città capoluogo ha registrato negli ultimi 10 anni (2008-2018) un calo complessivo fra centri storici e periferie di 758 attività (-631 solo nei centri storici), passando dalle 11.348 del 2008 alle 10.590 del 2018 (-7%). A soffrire di più, i centri urbani, che si sono letteralmente svuotati, con un travaso di attività dal cuore delle città ai centri commerciali delle periferie, dove non risiede la popolazione. Nel 2018 infatti le attività nei centri storici delle città prese in esame erano 4.207, contro le 6.383 delle periferie (con una differenza a favore di queste ultime di 2.176 negozi). Aumentano le farmacie, che nel 2018 registrano 393 punti vendita, 105 in più rispetto al 2008 (40 in più nei centri storici e 65 in più nelle periferie), diminuiscono i negozi di generi alimentari, che passano dai 1300 del 2008 ai 1228 del 2018, con una chiusura di 102 negozi, la maggior parte dei quali nel centro città.

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