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Tari: Confcommercio Veneto, soffrono ortofrutta, pescherie, ristoranti e supermarket (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - "Dal 1° gennaio 2018, i Comuni avrebbero dovuto avvalersi anche delle risultanze dei fabbisogni standard nella determinazione dei costi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti, ma non è stato così dappertutto. La situazione fotografata ci invita a proseguire sulla strada del principio europeo ‘chi inquina paga'", spiega il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon. Confcommercio ha già avviato in alcune realtà territoriali accordi a carattere locale per equilibrare il rapporto tra costi e rifiuti prodotti. A Treviso, grazie a un accordo con l'azienda Savno (che gestisce la raccolta integrata), Ascom-Confcommercio ha ad esempio potenziato la raccolta del vetro che, grazie a questa intesa, viene ritirato 2 volte al giorno anziché una - commenta il presidente di Confcommercio Veneto – Nella nostra regione le percentuali di raccolta differenziata sono tra le più alte d'Italia (le più virtuose, dopo Treviso, sono Belluno e Vicenza ndr), ed è questo il senso di marcia giusto, che va incentivato prima di tutto per salvaguardare l'ambiente, in secondo luogo per una effettiva riduzione dei costi a carico dell'utente". "Ma, soprattutto servono azioni concrete ed efficaci affinché si limiti la libertà fino ad ora concessa ai Comuni di poter determinare il costo dei piani finanziari includendo voci di costo improprie. A Venezia ad esempio, il capoluogo veneto dove si paga di più, il turismo di massa ha il suo peso, ma una voce consistente di iniquità è rappresentata dai costi del personale legati anche un altissimo numero di addetti”, conclude.

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