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Pier Silvio Berlusconi, imboscata in tribunale. Dalla Spagna un clamoroso sgambetto: saltano i piani?

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Maria Pezzi
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Colpo di scena che rischia di ritardare la nascita della holding eurropea tanto cara a Piersilvio Berlusconi. Il tribunale di Madrid ha accolto il ricorso di Vivendi bloccando la fusione tra Mediaset Espana e la capogruppo milanese. Si tratta del primo mattone per la costruzione di Media For Europe (Mfe) la scatola con sede ad Amsterdam in cui raggruppare le attività del Biscione in Italia e in Spagna provando poi ad aggregare altri alleati. La protesta dei francesi non si ferma qua. Ha già presentato analoghi ricorsi a Milano e nella capitale olandese. Spera di ottenere lo stesso successo di Madrid. Il tribunale ha accolto la tesi di Vivendi secondo cui l' operazione è fatta nell' esclusivo interesse della famiglia Berlusconi in quanto azionista di controllo del gruppo. Per gli azionisti di minoranza, invece, non ci sarebbe nessun vantaggio. Casomai una stangata. La Borsa sembra condividere questa paura. Non a caso ieri il titolo Mediaset a Milano, sfruttando anche una giornata di rialzo fiammeggiante dell' indice , ha guadagnato il 2,24% a 2,6 euro. Più prudente Madrid dove Mediaset Espana ha perso lo 0,91% a 5,64 euro. Da Cologno Monzese lanciano comunicati di fuoco annunciando che l' ostruzionismo di Vivendi non fermerà l' operazione. Già pronti i ricorsi in tutte le sedi per annullare lo stop imposto da socio francese. Il punto contestato è il voto plurimo. Sfruttando la legislazione olandese vengono create due categorie di azioni all' interno di Mfe. I soci storici di Mediaset (quindi Fininvest) avranno diritto ai titoli di prima categoria che in assemblea votano per due. Gli altri, a cominciare da Vivendi, si dovranno accontentare dei titoli di seconda fascia dotati di una sola preferenza. Con questo sistema la famiglia Berlusconi potrà tenere il controllo di Mfe anche in future fusioni. Il beneficio non piace ai francesi di Vivendi e, forse, nemmeno ai tedeschi di Prosienbensat 1 di cui Mediaset ha acquistato quasi il 10%. La relazione dovrebbe aprire la strada a future integrazioni all' interno di Mfe. I vertici del gruppo berlinese, però, non sembrano sprizzare gioia. Alle condizioni attuali sarebbero subalterni. Per approfondire leggi anche: Mediaset, Cassazione: l'ultima carta di Berlusconi A questo si aggiunge un particolare problema per Vivendi. La difficoltà di esercizio del diritto di recesso per i soci che non vogliono partecipare all' avventura Mfe. Durante la finestra temporale per chiedere l' indennizzo il titolo Mediaset è rimasto costantemente oltre quota 2,7 euro. Quindi in pochi hanno chiesto di riavere il loro capitale nonostante il gruppo si fosse fatto prestare un miliardo dalle banche per fronteggiare eventuali le richieste. Neanche Vivendi ha chiesto l' indennizzo. A molti è sembrato un atto distensivo. In realtà era solo un modo per intralciare l' operazione bombamardandola di carta bollata. La parola torna ai giudici che si prenderanno il loro tempo prima di decidere in merito a tanti ricorsi incrociati. E' sempre più evidente che con i francesi in casa il progetto di Piersilvio sarà sempre a rischio. di Nino Sunseri  

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