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Agricoltura: giovane viticoltore, 'cinghiali ghiotti di uva e ortaggi'

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AdnKronos
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Padova, 6 nov. (Adnkronos) - “Non serve più andare in campagna e misurare il grado dell'uva per sapere come sta procedendo la maturazione. Ormai basta osservare i cinghiali che si avventano sui nostri vigneti non appena l'uva è pronta. E si sono fatti anche furbi e intraprendenti: prima divorano i grappoli più bassi poi si aiutano vicendevolmente per raggiungere l'uva più alta. L'ho visto con i miei occhi: un cinghiale sale in groppa ad un altro per poter raggiungere i grappoli e poi si danno il cambio”. E' un racconto che ha dell'incredibile quello di Matteo Rango, giovane imprenditore agricolo, alle prese con l'invasione dei cinghiali nel suo vigneto ai piedi dei Colli Euganei, nel padovano. Siamo a Monticelli, fra Monselice e Arquà Petrarca, zona vocata ai vini Doc, negli ultimi anni presa di mira dai voraci cinghiali. Rango coltiva circa sei ettari di vigneto, tra Moscato giallo, da cui ricava il pregiato Fior d'Arancio Docg, Serprino e Prosecco: “Negli ultimi anni la situazione si è fatta drammatica e ormai i danni sono ingenti, in vigneto così come per le altre coltivazioni, nel nostro caso ortaggi. Oltre al danno diretto sui vigneti e sulla produzione di vino, il prodotto più diffuso sui Colli Euganei e spesso l'unica coltivazione sulla quale la stragrande maggioranza delle aziende possono contare, sono ingenti anche le ripercussioni sulle strutture e sull'ambiente".

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