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Vino: parte riorganizzazione del Consorzio Chianti Classico (2)

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(Adnkronos) - In termini di teoria dell'organizzazione aziendale, si potrebbe parlare di "schema di macrostruttura multidivisionale" caratterizzato da un'elevata differenziazione in termini di output (prodotti, mercati, tipi di clientela, e così via). In altre parole, il Consorzio del Chianti Classico si dà una vera e propria organizzazione aziendale, strutturandosi secondo aree di competenze e fornendo servizi specifici, "perdendo" la consueta e indefinita prerogativa di semplice "contenitore" per acquisire una struttura e diventare un vero e proprio sistema. "Quando si parla di Consorzio del Chianti Classico - spiega il direttore Giuseppe Liberatore - siamo abituati a pensarlo come una unica struttura che si occupa di tutto dal vino all'olio, dal merchandising alle analisi di laboratorio. D'ora in poi invece bisogna pensarlo come una sorta di "sistema solare" dove attorno alla stella principale orbitano molti pianeti che dipendono necessariamente da quella stessa fonte di energia per portare avanti però le loro esistenze indipendenti. Ogni struttura quindi gioca nell'ottica dell'ottimizzazione del Consorzio del Chianti Classico, in autonomia e secondo le proprie specifiche competenze. In altre parole - continua il direttore - l'amministrazione, la promozione, la segreteria e così via, sono uniche e si occupano di tutti i prodotti a marchio Chianti Classico, mentre le particolari strutture compiono la loro attività nel loro proprio campo con modalità e competenze ad hoc. Il prodotto vino - conclude il direttore - non può evidentemente agire in ogni ambito delle varie attività del "distretto" Chianti Classico". (segue)

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