Mps, Siena indaga sull'ex management. Trani su Bankitalia e Consob

giovedì 31 gennaio 2013
Mps, Siena indaga sull'ex management. Trani su Bankitalia e Consob
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - La magistratura stringe il cerchio su Mps. Va avanti la Procura di Siena, che puntualizza come le indagini, in un contesto "sensibile e complesso", siano focalizzate "esclusivamente" sul precedente management. Accende un faro anche la procura di Trani, che su esposto dell'Adusbef, apre un'indagine, per ora contro ignoti, per l'ipotesi di omessa vigilanza a carico di Bankitalia e Consob. Intanto, il titolo crolla a Piazza Affari (-9,46%). E la Fondazione, sempre nel mirino per come ha esercitato il suo controllo sulla banca, taglia le erogazioni 2013 ma ribadisce che vuole restare azionista di riferimento del Monte. Risvolti giudiziari e finanziari, tra indiscrezioni di stampa e relative smentite, continuano quindi ad intrecciarsi. La Procura di Siena interviene con una nota, a firma del procuratore Tito Salerno. "Il contesto investigativo è sensibile e complesso esclusivamente rispetto al ruolo svolto nei fatti oggetto di indagine dal precedente management", si puntualizza, aggiungendo che "nessuna informazione è stata né sarà diffusa in considerazione del rispetto dovuto al segreto investigativo, al mercato, ai risparmiatori". Intanto, secondo quanto riferisce l'Adusbef, la Procura di Trani ha aperto un fascicolo di indagine per l'ipotesi di omessa vigilanza a carico di Bankitalia e Consob nella vicenda di Mps, ipotizzando i reati di truffa, manipolazione del mercato e aggiotaggio. L'apertura del procedimento, si fa sapere dalla procura, è un atto dovuto in relazione all'esposto presentato dall'associazione dei consumatori. Al momento il fascicolo, affidato al Pm Michele Ruggiero, è a carico di ignoti. A Siena, Banca Monte dei Paschi risulta indagata, nell'ambito dell'indagine della Procura di Siena su Antonveneta, ai sensi della legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società. Sul registro degli indagati ci sono i nomi degli ex vertici della banca. A chiudere il cerchio, la Procura di Milano ha trasmesso a quella di Siena, tutte le carte depositate agli atti dell'inchiesta del pm Roberto Pellicano con al centro la finanziaria svizzera Lutifin. L'inchiesta meneghina è stata chiusa lo scorso novembre e il pm è pronto a chiedere il processo per 18 persone. Dalla banca, invece, arrivano smentite rispetto ad alcune indiscrezioni. Mps esclude "con decisione che all'operazione Chianti Classico siano connessi rischi di perdite straordinarie". Il riferimento è a un articolo di Panorama che ipotizza per l'operazione una perdita di 500 mln. "Nell'ambito della procedura relativa all'emissione dei nuovi strumenti finanziari, è stata solo sottoposta al Cda un'ipotesi di ristrutturazione dell'operazione che, in ragione delle mutate condizioni di scenario, potrebbe consentire di ridurne i costi e recuperare in parte i diritti patrimoniali sugli immobili, con ulteriori connessi benefici economici e gestionali di breve e lungo periodo", spiega la banca. Allo stesso modo, Mps precisa di "non essere a conoscenza di alcun accertamento fiscale relativo alla cessione dell'immobile di via dei Normanni a Roma". La banca ricorda di aver ceduto l'immobile il 30 settembre 2011 per l'importo di 130 milioni di euro, così come comunicato al mercato il 3 ottobre 2011. La Banca, inoltre, sottolinea di non aver "mai conferito mandato a Sansedoni spa per la vendita dell'immobile in questione". Si precisa, infine, di "non essere a conoscenza di vertenze fiscali aventi ad oggetto l'acquisto di azioni Unipol". Passando alla sponda finanziaria, dalla 'vecchia' alla 'nuova' banca, sono rilevanti le indicazioni che arrivano dal primo azionista del Monte, la Fondazione. L'Ente ha deciso infatti di tagliare le nuove erogazioni per il 2013 entro i 5 mln. "Alla luce dei vincoli contrattuali esistenti (derivanti dagli accordi contrattuali con i creditori finanziari e dagli impegni gia' assunti) e delle analisi di liquidità prospettiche, emerge che l'importo massimo disponibile nel 2013 per nuove assegnazioni per l'attività istituzionale non potràsuperare i 5 milioni", recita il documento programmatico 2013-2015 . Nello stesso documento c'è anche l'indicazione strategica per il futuro, per quanto riguarda il rapporto con la banca. "La Fondazione Mps continuerà a svolgere il proprio ruolo di azionista istituzionale di riferimento in modo discreto, ma fermo, affinché tutti gli obiettivi del Piano Industriale siano raggiunti". Questo, anche considerando l'ipotesi, confermata, di ridurre la partecipazione scendendo sotto il 33,5%. L'obiettivo resta quello di mantenere il legame tra la banca e il territorio . Il caso Mps continua intanto a scuotere la campagna elettorale. "Il Partito Democratico ha dato mandato ai propri legali di promuovere tutte le azioni legali necessarie per tutelare la propria onorabilità nei confronti delle clamorose bugie riportate sul caso Mps da una serie di organi di informazione, con particolare riferimento alle testate Libero e Il Giornale vicine al centrodestra e a Silvio Berlusconi", annuncia Antonio Misiani, tesoriere del Pd. "Un conto è la ricerca della verità dei fatti (che noi stessi sollecitiamo da parte della magistratura e di tutti gli organismi preposti) un altro la solita, inaccettabile macchina del fango che si mette immancabilmente in moto alla vigilia delle elezioni", conclude.