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Governo di tasse: Iva congelata per 3 mesi, ma aumenta l'acconto Irpef

Per congelare l'Iva per tre mesi aumenta l'acconto Irpef, stanga le sigarette elettroniche e fa pagare di più le imprese. Incassa 2,6 mld, ne servivano 2
di Giulio Bucchi domenica 30 giugno 2013

2' di lettura

Iva bloccata e congelata per 3 mesi (se lo sarà fino a dicembre, come vuole Silvio Berlusconi, si vedrà), e pacchetto da 1,5 miliardi per il lavoro. Il CdM vara un blocco di interventi importanti, ma dietro c'è lo scherzetto: per trovare la copertura (di cui l'Unione europea non era convinta) il governo piazza un aumento dell'acconto Irpef al 100%. Quando a novembre dovremo versare l'anticipo dell'acconto sulle persone fisiche, dunque, non si pagherà più solo il 96 per cento. Nel 2011 Mario Monti aveva ridotto l'acconto all'82 per cento. Ma l'Irpef, da sola, non basta. Ecco dunque due finezze da azzeccagarbugli: l'acconto sull'imposta sul reddito delle società è aumentata dal 100 al 101%, cioè con un leggerissimo anticipo delle tasse, mentre aumenta al 110% anche l'acconto dei versamenti di acconto che spettano a aziende e istituti di credito. Infine, e questo era già previsto da molti, arriveranno rincari sulle sigarette elettroniche, su cui graverà un'imposta del 58,5 per cento, mentre agli eserciti verrà richiesta una cauzione a garanzia delle imposte da versare. La cresta - Una beffa, insomma: per rinviare l'Iva, il premier Letta anticipa le tasse. Qualche calcolo lo ha fatto, subito, la Cgia di Mestre, che sottolinea come le decisioni dell'esecutivo costringono le imprese ed i lavoratori autonomi ad anticipare all'Erario 2,6 miliardi di euro. Una vera a propria stangata. L'importo copre abbondantemente lo slittamento fino a fine anno dell'aumento Iva, che secondo le fonti di governo dovrebbe costare 2 miliardi di euro. Di fatto, Letta anticipa le tasse e ci fa anche una cresta di 600 milioni di euro. Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, commenta tranchant: "E' una vera e propria beffa. E' vero che si tratta solo di un aumento degli acconti di fine anno che sarà sottratto dai saldi che gli imprenditori pagheranno nel  2014; tuttavia, incrementare dal 99 al 100% l’acconto dell’Irpef, dal 100 al 101% quello dell’Ires e dal 100 al 110% quello dell’Irap contribuirà a peggiorare la situazione finanziaria di artigiani, commercianti, liberi professionisti e piccoli imprenditori che da tempo denunciano a gran voce di non disporre della liquidità necessaria per mantenere in piedi l’attività".

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