(Adnkronos) - "Recenti indagini giudiziarie - continua il presidente del coordinamento Pro Porto Cesareo - hanno portato al sequestro di numerose strutture presenti sul litorale cesarino, in totale difformita' con le leggi e i regolamenti che disciplinano la materia". Irregolarita' urbanistiche o procedurali a monte della comparsa di strutture realizzate sul cordone dunale, dai parcheggi ai chioschi ai depositi per ombrelloni "fino a una vasca idromasaggio che ha preso il posto di una duna millenaria fossile e di ginepri coccoloni secolari". In localita' Palude Fede "il titolare di uno stabilimento balnerea ha posizionato cisterne di smisurata grandezza in cima alla duna millenaria per avere a disposizione acqua potabile sfruttando la pendenza della duna, quando il codice della navigazione prevede che ogni tipo di ostacolo o elemento, anche mobile, deve essere allocato a una distanza minima di 3 metri dal piede dunale". Quella avvertita dagli ambientalisti e' "una smisurata sufficienza nella gestione dell'area parco perche' prima di concedere qualsivoglia nulla osta per l'abilitazione di attivita' commerciali occorre preventivamente redigere e approvare il piano di gestione del parco che disciplina ai sensi di legge le attivita' ammesse all'interno del perimetro della riserva individuando al contempo anche le cosiddette zone A: interdette, quindi riserva integrale".(segue)