Edilizia: in Lombardia persi 6 mld e 50.000 posti di lavoro in 5 anni

domenica 28 luglio 2013
Edilizia: in Lombardia persi 6 mld e 50.000 posti di lavoro in 5 anni
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Milano, 24 lug. (Adnkronos) - "La crisi del settore delle costruzioni incide pesantemente sulle difficolta' dell'Italia e i numeri parlano chiaro: in Lombardia gli investimenti negli ultimi 5 anni, in questo comparto, sono calati del 27 per cento per un totale di oltre 6 miliardi di euro, con quasi 50.000 posti di lavoro persi. Nel resto d'Italia la situazione non e' migliore. Nel Lazio, il dato e' di questi giorni, in 4 anni sono 21.000 gli addetti rimasti senza lavoro. Un dovere delle istituzioni e' quello di intervenire, tra l'altro, tagliando una burocrazia che soffoca la voglia di investire". Lo dichiara l'assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa della Regione Lombardia Viviana Beccalossi durante il suo intervento al Congresso del Consiglio nazionale degli ingegneri a Brescia. In Lombardia, secondo le stime Ance (Associazione nazionale costruttori edili), tutti i comparti di attivita' continuano a registrare perdite produttive, ad eccezione degli interventi di recupero abitativo. Un dato su tutti: gli investimenti in abitazioni, pari a 12.944 milioni di euro, nel 2012 evidenziano una riduzione del 6,5 per cento in quantita'. La nuova edilizia residenziale e' il comparto che maggiormente risente della crisi, manifestando i cali produttivi piu' elevati. Nel 2012, gli investimenti in nuove abitazioni nella regione risultano pari a 4.440 milioni di euro, in flessione del 17,9 per cento in quantita' rispetto all'anno precedente. "Regione Lombardia -continua Viviana Beccalossi - ha iniziato questa legislatura con la consapevolezza che la semplificazione e' necessaria per dare ossigeno all'economia. Non e' un caso che la prima legge approvata consenta la chiusura entro il 30 giugno del 2014 dei circa 300 piani di governo del territorio non ancora approvati, permettendo lo sblocco di 3.000 cantieri, per un valore di mezzo miliardo di euro in investimenti e che, dopo l'estate, vedranno la luce due altri provvedimenti fondamentali". (segue)