Padova, 7 ott. - (Adnkronos) - Nell'autunno gia' "freddo" dell'industria l'impatto dell'Imu sulle imprese si annuncia una gelata. La meta' dei Comuni padovani ha alzato, o sta pensando di alzare, l'aliquota base della nuova imposta municipale unica, che da quest'anno sostituisce l'Ici, sugli immobili d'impresa. Il dato medio arriva all'8,15 per mille, rispetto al 7,6 di partenza fissato dal decreto Salva Italia a dicembre 2011. Un orientamento che comportera' per le imprese padovane il pagamento di 103 milioni di euro, con un maggiore esborso di 44,3 milioni rispetto all'Ici, pari a un aumento secco del prelievo del 75,3%. Nel solo Comune capoluogo, che ha fissato al 9,6 per mille l'aliquota Imu per gli immobili d'impresa, il gettito stimato e' di 21,7 milioni, esattamente il doppio del 2011 (10,8 milioni). E non e' detto che l'onda dei rincari sia finita. I Comuni avranno probabilmente tempo fino al 30 novembre per rivedere le aliquote in via definitiva (con la facolta' di maggiorarle o di ridurle). E in molti casi la via dei rincari sembra tracciata. Insomma, si profila una super tassa di fine anno per le imprese, che allunga la spirale dei rincari - dai carburanti alle addizionali Irpef, a elettricita' e gas - e incrementa il prelievo tributario, con il rischio di provocare un ulteriore avvitamento della crisi. L'allarme arriva da Confindustria Padova che, utilizzando i dati dell'Agenzia del Territorio, ha stimato l'impatto dell'Imu sul sistema produttivo provinciale: fabbricati ad uso produttivo, laboratori artigianali e magazzini, piu' gli alberghi. L'aliquota media dell'8,15 per mille e' il risultato delle elaborazioni condotte su un campione di 25 Comuni della provincia di Padova, a maggiore densita' di imprese o dove insistono aree produttive a valenza provinciale.(segue)




