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La Corte bacchetta l'Inps"Spende troppo, meno consulenze"

Secondo la relazione sulla gestione finanziaria l'Istituto di previdenza deve regolare i conti e razionalizzare le spese
di Ignazio Stagno domenica 11 novembre 2012

2' di lettura

La Commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibile l’emendamento bipartisan della commissione Lavoro alla legge di stabilità che estendeva le salvaguardie ad altre categorie di esodati ora escluse. Alla Camera il vicepresidente della commissione Lavoro Giuliano Cazzola (Pdl) ha spiegato che l’emendamento alla legge di stabilità è stato dichiarato "inammissibile" a causa delle coperture giudicate "inadeguate". Ha precisato: "La Commissione Bilancio della   Camera ha dichiarato inammissibili due emendamenti alla legge di   stabilità a mia prima firma: uno riguardante la ricongiunzione  contributiva onerosa; l’altro concernente l’estensione delle  salvaguardie ad altre categorie di esodati ora escluse (la stessa   sorte è toccata all’emendamento sulla medesima materia votato dalla   Commissione Lavoro)". Lo annuncia in una nota dal suo sito internet,   Giuliano Cazzola, deputato del Pdl.  Naturalmente, prosegue, "ho presentato ricorso, ma confido che i  due relatori (colleghi di grande valore) sappiano indicare ogni   possibile misura correttiva degli errori compiuti in proposito,  negoziando con il governo (come si sarebbe dovuto fare fin dall’inizio  di questa complessa vicenda)". "Mi auguro, almeno, che quest’ultimo episodio metta   ulteriormente in evidenza la disonestà di quanti, in tutti questi   mesi, hanno attribuito al Pdl e in particolare al sottoscritto, la colpa per la mancata soluzione dei loro problemi. E che i vari   comitati imparino a distinguere tra le facili promesse e il senso di   responsabilità", conclude Cazzola. L'Inps di Antonio Mastrapasqua per la Corte dei Conti non funziona bene. Nella relazione sulla gestione finanziaria del 2011 la Corte critica fortemente l'Istituto di previdenza. La Corte richiama "un'attenta e responsabile riflessione sul crescente ricorso a risorse umane esterne - a copertura dell'organico, per consulenze in appalto, utilizzo generalizzato di procuratori e sostituti di udienza, massiccio impiego di medici convenzionati - per le incidenze sullo svolgimento di funzioni istituzionali spesso delicate e di elevato rilievo sociale ed i rischi di perdita delle stesse capacità di autogoverno dell'Ente". Insomma l'Inps deve darsi una regolata. Inoltre la Corte richiede una razionalizzazione dei conti. "Per la previdenza complementare in Italia sono necessarie misure di rilancio per incentivare le esigue iscrizioni ma anche misure di razionalizzazione per ridurre l'estrema polverizzazione. Secondo la relazione della previdenza complementare va infatti "sottoposto a riesame". 

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