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A Ruben Razzante il premio Maglio 2020 alla Carriera

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Ruben Razzante, giornalista professionista, docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano e alla Lumsa di Roma, oltre che autore di importanti monografie e Manuali sul diritto dell’informazione, sarà insignito del Premio alla carriera nella cornice della IX edizione del Premio Maglio. 

Il Premio è promosso dall’Associazione Maglio e dal Comune di Alezio, con il patrocinio dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dell’Ordine di Puglia, della Federazione Nazionale della Stampa e di Assostampa Puglia. Il Premio Maglio è ormai diventato un appuntamento di cartello della stagione estiva del Salento ed è tra i riconoscimenti più prestigiosi nell’ambito del mondo dell’informazione nazionale. 

Ruben Razzante ha dato un contributo decisivo nella battaglia contro le fake news e per la difesa della qualità dell'informazione, ricoprendo vari incarichi istituzionali e dando alle stampe numerose pubblicazioni illuminanti sul tema. E’ un esperto riconosciuto a livello nazionale ed europeo di tematiche legate all’irruzione di internet nel mondo della comunicazione e dell’informazione. Nell’aprile di quest’anno, con decreto del sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, è stato nominato membro esperto a titolo gratuito dell’”Unità di monitoraggio per il contrasto alla diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network”. E’ fondatore e presidente del Comitato scientifico del portale www.dirittodellinformazione.it, uno dei principali riferimenti per gli studiosi degli aspetti giuridici e socio-culturali collegati all’espansione della Rete.

«La pandemia –commenta il professor Ruben Razzante- ha reso ancora più decisivo il ruolo dell'informazione professionale. I giornalisti sono chiamati ad un supplemento di verifica delle notizie riguardanti la salute, bene primario dei cittadini. Sono grato ai promotori del Premio Maglio per avermi insignito di questo riconoscimento. Mi auguro di poter contribuire ancora più efficacemente, nei prossimi anni, alla difesa dell'originalità del lavoro giornalistico e della qualità dell'informazione, sia come editorialista che come studioso e docente di diritto dell'informazione. C'è tanto da fare sul piano giuridico, deontologico, tecnologico e culturale per potenziare le garanzie della democrazia dell'informazione, sempre minacciate dall'invadenza di altri poteri che minano l'autonomia e l'indipendenza del mondo editoriale».     
 

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