Le mani del Fisco

Conto corrente pignorato, la tagliola di lunedì 6 dicembre: chi resta al verde

Dal 6 dicembre 2021, ossia da lunedì, alcuni contribuenti potrebbero trovarsi il conto corrente pignorato: non è bloccato il provvedimento previso dalla Pace fiscale. Morale della favola, chi ha debito col fisco non potrà più rimandare il pagamento. Non si tratta di un dettaglio, di una cosa da poco: da lunedì, appunto, scattano i pignoramenti totali o parziali.

Infatti il governo ha stabilito  di riammettere anche i contribuenti decaduti per quanto riguarda le rate della rottamazione ter e saldo e stralcio. Tali rate dovevano essere in scadenza il 30 novembre, ma c’è stata una proroga (molto piccola) al 9 dicembre e se consideriamo la tolleranza di cinque giorni, possiamo arrivare fino al 14 dicembre. 

 

Le Entrate, in una circolare del 28 ottobre, hanno comunicato quali sono i rischi legati alla possibilità di non riuscire a saldare i pagamenti relativi alla Rottamazione ter e al saldo e stralcio. L'agenzia ha infatti sottolineato in modo chiaro che se non si dovesse far fede al pagamento dovuto all'Erario si perderebbero inoltre tutti i vantaggi legati alla rateizzazione del debiot senza subire l'applicazione di interessi o pesanti sanzioni. Onorando il debito, ovviamente, non si andrebbe incontro al pignoramento.

L'agenzia delle Entrate per inciso non ha bisogno di autorizzazioni giudiziarie per procedere al pignoramento dei soldi sul conto corrente dei contribuenti, avendo diretto accesso a stipendi, risparmi e pensioni dei cittadini italiani. Necessaria soltanto la notifica dell'atto: il contribuente de facto viene avvisato del pignoramento in atto e ha 60 giorni di tempo per pagare quanto dovuto, in modo da bloccare il suddetto pignoramento.