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Uova, prezzo alle stelle: un pessimo segnale, cosa sta succedendo in Italia

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Schizzano i costi di produzione delle uova, mentre rallenta la loro vendita. Stando all'ultimo report di Ismea, la vendita nel nostro Paese ha subito un forte calo e non solo rispetto al 2020. Nel 2019 l’Italia era il quarto produttore europeo di uova dopo Francia, Germania e Spagna, con un consumo pro capite di 210 unità. Il trend positivo è andato avanti anche l’anno successivo quando, durante il primo lockdown, il consumo pro capite ha raggiunto il record delle 219 unità. Negli ultimi tempi, però, come riporta il Fatto alimentare, c'è stato un forte calo dei consumi che preoccupa i produttori.

 

 

 

Una delle ragioni di questo calo è da ricercarsi nel ritorno alla normalità dopo diversi mesi trascorsi a casa per via del lockdown. Con la ripresa della vita fuori casa, infatti, c'è stata una riduzione fisiologica di molti consumi. Secondo il rapporto Ismea, però, a pesare sarebbero anche i contraccolpi dei rincari dovuti al conflitto tra Russia e Ucraina, da quelli nel settore energetico e dei trasporti a quelli relativi ai mangimi d’importazione a base di cereali. A tutto ciò si aggiungono l’aumento della domanda cinese di mais e soia e la contrazione dell’offerta dovuta alle restrizioni imposte per i focolai di influenza aviaria.

 

 

 

Confrontando i dati del primo trimestre del 2022 con quelli dello stesso periodo del 2021, si nota un calo delle vendite pari al 4-5%. “È la concomitanza temporale tra calo delle vendite e aumento dei costi di produzione nell’attuale contesto a preoccupare chi opera nel settore, soprattutto perché lo scenario quotidiano non vede imminenti cambiamenti di orizzonte e, anche se si stanno pianificando acquisti di materie prima da Paesi diversi rispetto agli esportatori tradizionali, i prezzi rischiano di restare alti almeno fino alla prossima primavera”, ha commentato il direttore di Assoavi Stefano Gagliardi.

 

 

 

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