Grazie Leonardo Del Vecchio: la storia e i valori di un grande uomo servano come stimolo per le nuove generazioni, l'analisi di Andrea Pasini
«Non ho avuto una famiglia, mio padre è morto prima che nascessi. A sette anni mia mamma mi ha portato in collegio, ai Martinitt di Milano. È stata la mia fortuna, perché in quel posto sono stato bene e ho trovato una famiglia. Mi hanno insegnato le regole e un mestiere. Di giorno andavo in fabbrica, la sera all’Accademia di Brera per imparare a disegnare e incidere. Ho appreso la disciplina, il metodo e le competenze per avviare un’attività. Ho aperto una bottega, ero un fornitore per conto terzi, il giorno in cui ci hanno ordinato meno occhiali del solito non ho dormito: odiavo dipendere dagli altri. Avevo 26 anni, tanto coraggio e voglia di fare. Mi sono buttato e ho messo in piedi la mia azienda. Per anni il mio pranzo è stato a base di cavoli bolliti. L’odore mi ricorda la fatica, i sogni che avevo di fare qualcosa di mio, dove mettere a frutto le mie idee e le mie capacità. Ho dedicato tutto me stesso alla fabbrica e ai miei collaboratori, perché ci tengo veramente, ho rispetto del lavoro e delle persone. Ho sempre pensato di essere un privilegiato per la passione e per l’enorme voglia di fare. Ero certo che tutto sarebbe dipeso da me e dal mio lavoro. Se oggi ripenso a quegli anni tristi in collegio e guardo ai miei successi, vorrei condividerli con tutti i miei compagni di allora».
Lui è Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, la più grande azienda produttrice e venditrice mondiale di occhiali e lenti. Del Vecchio è partito dal basso, ha saputo e voluto farsi da sé, è stato un imprenditore di successo e un uomo capace di grande spirito di sacrificio. Ha costruito un impero con un’umiltà e fatica, spinto dal desiderio costante di migliorarsi.
La sua scomparsa, avvenuta lo scorso giugno all’età di 87 anni, lascia un grande vuoto. In un paese dove il capitalismo familiare è ancora molto radicato Del Vecchio si afferma con la stoffa del self made man, nonostante le difficoltà. Un esempio di resilienza e ambizione, che hanno portato Del Vecchio a diventare l’uomo più ricco d’Italia per Forbes.
Un imprenditore capace e illuminato, come pochi al mondo, che per i suoi 80 anni aveva deciso di regalare 40.000 azioni (per un valore complessivo di 9 milioni di euro) ai suoi dipendenti.
Figura emblematica della storia italiana, Del Vecchio non si è mai fermato, creando sviluppo e occupazione in tutto il paese. Un imprenditore coraggioso, capace di assumersi i rischi che nascono con il suo lavoro, senza mai dimenticare la sua responsabilità sociale.
«Non raccontate me, raccontate Luxottica è quella la mia storia» aveva detto nel suo libro. Lui, che ha sempre voluto essere il migliore, sfidando se stesso e i suoi limiti e offrendo un esempio a tutte le generazioni che l’hanno seguito.
Che la sua vita sia un monito per tutti i giovani. Che il suo successo spinga i nostri ragazzi a non arrendersi davanti ai problemi della vita e ad affrontarli con coraggio e caparbietà. Non bisogna mai smettere di credere che le cose cambieranno, continuare a lavorare a testa bassa e circondarsi di persone che stimiamo e che condividono i nostri sogni.
Solo così si arriva al successo.