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Reddito di cittadinanza peggio dell'evasione: i costi del parassitismo

Iuri Maria Prado
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Dice: l'evasione è un problema. Vero. Ma se uno evade le tasse vuol dire che ha lavorato producendo un reddito su cui doveva pagarle. Giusto? In qualche modo, sottrae risorse alla pubblica economia, ma qualcos'altro contribuisce a dare. L'idraulico che mi ripara il lavandino senza emettere fattura mi risolve un problema, e i soldi che gli allungo dopotutto se li guadagna. Il barista che mi prepara il caffè e non batte lo scontrino mi rende un servizio, e con quello che incassa ci paga i fornitori e gli stipendi. L'artigiano che incolla suole di scarpe o confeziona pizzi e ci fa su un po' di nero non si compra la fuoriserie: rimette a posto il capannone. Vuol dire che fanno bene a evadere le tasse?

No, vuol dire però che l'inottemperanza di cui si rendono responsabili è compensata dal loro lavoro, il quale a sua volta è di utilità per chi lo richiede e a chi è offerto, e alla fine dei conti alla comunità. Il percettore della provvigione pubblica, invece? Quello mai e poi mai è indicato e perseguito come il nemico dell'economia generale. Eppure lo paghiamo due volte, e lo paghiamo tutti (l'idraulico che mi fa il lavoro lo pago io, mica un altro; il caffè me lo pago io, mica lo metto sul conto pubblico). Lo paghiamo quando gli diamo i soldi e lo paghiamo nel sopportare che lui non se li guadagni facendo qualcosa. Dice: ma l'evasore usufruisce dei servizi pubblici, e se non paga le tasse vuol dire che di quei servizi usufruisce a sbafo. Vero. Peccato tuttavia che a usufruirne a sbafo è anche l'altro, lo spaparanzato: o no?

E dal punto di vista della cosiddetta giustizia sociale chi ruba di più? Quello che va in ospedale con la schiena rotta dal lavoro o quello che ci va per le pieghe da decubito in sofà? È una questione quantitativa, oltre che morale: rispetto all'evasore, il parassita costa il doppio. Infine (ed è di ieri) esce la notizia che Milano, grazie al controllo dell'evasione, ha recuperato trentaquattro volte rispetto a Roma, e cinquecento volte rispetto a Napoli. Dice: vedi? C'è più evasione al Nord. No: c'è che al Nord si lavora di più. A cominciare dagli esattori: pagati nella stessa misura al Nord e al Sud, evidentemente senza che all'equipollenza di stipendio corrisponda congruità di risultato. E poi questi altri, il finto invalido, l'imboscato nel ministero, l'elettore della politica dell'onestà, mica evadono: che li controlli a fare?

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