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Deutsche Bank, la voce inquietante: "Chi c'è dietro il crollo"

Sono passati quasi 15 anni da quando Lehman Brothers, la quarta banca d’affari per volumi negli Stati Uniti. Nel 2008, milioni di persone scoprirono che esistevano, nascosti nei bilanci delle banche come piccole bombe a orologeria, i “subprime”, mutui immobiliari poi impacchettati in titoli altamente speculativi. Quando quelle bombe scoppiarono tutte insieme, scatenarono la più grave crisi finanziaria di tutti i tempi. L’episodio poteva servire da lezione ma a quanto pare altre no. Almeno per Deutsche Bank, per molto tempo il gigante dai piedi d’argilla che ha riempito per anni i suoi bilanci di derivati. Il colosso che aveva inseguito la chimera delle grandi banche d’investimento americane sulla via degli strumenti finanziari complessi e rischiosi per gonfiare i bilanci, ora è caduta proprio per la scommessa al ribasso dei fondi Usa.  

 

 

"Non ci sono complotti, né oscuri personaggi della finanza che tramano nell’ombra. Ma il crollo in Borsa di Deutsche Bank, che ha trascinato giù gli indici europei, è alimentato da un misto d'ingredienti recentissimi e radicati negli anni. E né gli uni né gli altri sono frutto del caso, quanto piuttosto di una serie di lezioni stranamente dimenticate del grande crash del 2008", spiega Federico Fubini sul Corriere della Sera rivelando che l’azzeramento dei bond subordinati e convertibili di Credit Suisse, lo scorso weekend, ha fatto crescere per tutte le banche europee i rendimenti da offrire agli investitori per poterne emettere di nuovi. Subito il mercato si è concentrato su chi avrebbe dovuto farlo a breve: due fragili banche locali tedesche, Deutsche Pfandbriefbank e Aareal Bank, avevano i loro bond in scadenza. Visto che le due avrebbero dovuto comunque rifinanziarsi emettendo altri titoli dello stesso tipo (i cosiddetti “coco”), alcuni hedge fund americani hanno previsto che le due avrebbero preso un’altra strada: invece di rimborsare i detentori, avrebbero trasformato i titoli in obbligazioni perpetue. Ed è ciò che hanno fatto, perché il costo per loro era comunque minore". Ecco allora che con la ferita dei bond di Credit Suisse ancora aperta, i fondi americani hanno capito che quella mossa avrebbe spaventato il mercato. Per questo hanno preso di mira Deutsche Bank, prevedendo che la tensione si sarebbe scaricata sui suoi titoli. La scommessa al ribasso degli americani ha funzionato.