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Consumi su con il taglio del cuneo fiscale, grazie al governo più shopping a Natale

Sandro Iacometti
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 Avete presente gli sberleffi sul patto anti-inflazione con la grande distribuzione, le spernacchiate sui cartelli con i prezzi della benzina, gli sbuffi sul taglio del cuneo troppo timido e troppo temporaneo, le alzate di spalle sui miliardi messi per detassare le assunzioni, gli insulti per l’abolizione del reddito di cittadinanza, gli allarmi sulla povertà che avanza, sulla precarietà che dilaga e sul Paese che sta per «andare a sbattere», come ama ripetere ossessivamente Maurizio Landini?

Ebbene, sembra che gli sforzi del governo non siano stati proprio vani. Anzi, uniti ad una congiuntura positiva sui prezzi dell’energia, che ha abbattuto l’inflazione di circa 11 punti percentuali in un anno, e all’aumento da record dell’occupazione, con il conseguente incremento di tredicesime erogate ai lavoratori, hanno favorito uno scenario che non sembra proprio quello del baratro, bensì di una domanda che è pronta a ripartire e metterà un po’ benzina nella crescita.

A smentire, numeri alla mano, la narrazione catastrofista di opposizioni e sindacati ci ha pensato ieri l’ufficio studi di Confcommercio guidato da Mariano Bella, il cui giudizio complessivo si può sintetizzare in una frase: «l’economia rallenta, ma è in ottima salute».

 

 

 

NIENTE PESSIMISMO

Intendiamoci, non siamo nell’età dell’oro. Sarà un Natale, spiega il report, «senza pessimismo, ma con incertezza» per gli italiani, disposti a spendere di più per i regali ma senza eccessi. E anche il 2024 si prospetta «difficile e critico». L'analisi di Confcommercio prevede una crescita dello 0,8% quest'anno (in linea con la legge di bilancio) e dello 0,9% nel 2024 (più bassa dell’1,2% stimato dal governo) ma ricorda, al tempo stesso, che agosto e settembre sono stati il bimestre migliore di tutti i tempi per presenze turistiche, la produzione industriale ha smesso di calare, l'occupazione è ai massimi storici e le vendite nella settimana del black friday sono state promettenti pari a 4,31 miliardi di euro e in crescita del 6,1% rispetto al 2022. Questo risultato è secondo l'ufficio studi di «ottimo auspicio» per il Natale. Inutile aspettarsi spese pazze. In media 43 milioni di persone compreranno doni e vi dedicheranno 186 euro a testa, 21 euro in più - in termini reali, al Carlo Sangalli netto dell'inflazione - rispetto allo scorso anno. Nel 2022 bollette e inflazione avevano costretto a fare rinunce, mentre quest'anno le previsioni di Confcommercio mostrano una ripresa, sia dello shopping natalizio sia dei consumi legati alle tredicesime. Si tratta di valori che restano comunque al di sotto dei livelli pre-Covid. Come confermato anche dalla tradizionale indagine natalizia dell’associazione, da cui emerge che per l'84,1% degli intervistati sarà un altro periodo di feste molto dimesso. Anche quanti considerano comprare doni «una spesa che piace affrontare» sono una minoranza, solo quattro su dieci, il livello più basso degli ultimi otto anni.

Questo non toglie, però, che ci sarà un balzo non trascurabile del saldo complessivo. La spesa aggregata per i regali è attesa infatti raggiungere quota 8 miliardi di euro, un livello che è più basso degli anni prepandemia, dove si arrivava anche a 10 miliardi, ma che supera abbondantemente quello del 2022 e del 2021 (7,1 miliardi e 7,8 miliardi ai prezzi del 2023). Anche le tredicesime sono (LaPresse) previste in aumento e porteranno a dipendenti e pensionati un totale di poco più di 50 miliardi di euro, sbloccando consumi per 1.882 euro a famiglia, 284 euro in più rispetto all'anno scorso. Anche in questo caso il dato è ancora al di sotto dei 1.936 euro del 2019.

 

SALE LA FIDUCIA

Ma la sostanza è che grazie al combinato disposto delle politiche del governo e di una dinamica positiva sui prezzi, sotto le festività ci sarà una ripartenza della domanda quantificabile in circa un miliardo di euro. «Crescita dell’occupazione, taglio del cuneo fiscale e contributivo, frenata dell'inflazione rafforzano la fiducia peri consumi di Natale», sottolinea il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Una fiducia resa più concreta non solo dal buon andamento del black friday, ma anche dal fatto che la spesa totale dei primi 9 mesi è stata addirittura superiore dello 0,6% rispetto al 2019.

 

 

 

«Certamente restano tanti problemi da affrontare e da risolvere nell'agenda del governo e del Parlamento», ha ammesso il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, «tuttavia siamo di fronte ad una chiara inversione di tendenza. La politica assistenzialista e fallimentare dei grillini e del Pd, che hanno sprecato soldi con i vari bonus e con il reddito di cittadinanza, aveva ingessato il Paese». Concetti in qualche modo confermati dallo stesso direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio Bella: «Sembra ci siano tutte le condizioni per avere il mese di dicembre in crescita rispetto al 2022. Abbiamo quasi mezzo milione di occupati in più con un taglio contributivo che vale sulle tredicesime almeno 1 miliardo, il clima di fiducia è cresciuto rispetto a novembre del 2% e quindi le famiglie si presentano bene». Il problema adesso è il 2024, ha aggiunto, «ma come ci entriamo è importante».

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