Cerca
Cerca
+

Alitalia a Ita, la perizia choc sulla vendita: "Valore zero". Venduta a 1 euro

  • a
  • a
  • a

Il ramo di azienda "Aviation" di Alitalia? Valeva "meno di zero". Lo mette nero su bianco la perizia che i commissari dell'amministrazione straordinaria hanno affidato all'esperto Giovanni Fiori prima di vendere il pacchetto a Ita Airways (società controllata al 100% dal Ministero dell'Economia) al prezzo simbolo di un euro. A pubblicare il contenuto di quelle 44 pagine, datate ottobre 2021, è il Corriere della Sera

A rendere appetibile l'acquisto di quel che restava della compagna di bandiera italiana erano gli slot di Milano Linate e le quote gratuite di emissione dell'anidride carbonica. Per il resto era un asset che "giorno dopo giorno bruciava pure quel residuo valore rimasto".

Secondo quella perizia, il patrimonio netto di Alitalia e il "reddito netto atteso" davano, a settembre 2021, una somma negativa pari a -4,8 milioni di euro. "I commissari straordinari - conferma oggi il professor Fiori al Corsera - avrebbero dovuto dare a Ita quasi 5 milioni per cedere l'asset, ma siccome questo non si può fare allora la transazione ha visto un esborso di 1 euro a favore dell'amministrazione straordinaria". Un affare alla rovescia, insomma. 

Complessivamente la valutazione netta negativa complessiva secondo altri due esperti contatti da via Solferino oscillava tra i 130 e i 150 milioni di euro "tenendo conto dei diversi scenari ipotizzabili nel triennio successivo". In quel quadro andavano peraltro considerati i paletti posti dall'Antitrust dell'Unione europea a quell'acquisto. Per esempio, tra le altre condizioni poste, Ita può rilevare da Alitalia solo una parte del ramo Aviation corrispondente a 52 aerei, circa il 50% dell'intera flotta), "non può rilevare il programma fedeltà MilleMiglia" e "deve competere con altri per avere il brand Alitalia».

Peraltro, stima la perizia, quei 52 aerei "hanno valore zero perché sono tutti in leasing" e Ita "non trarrà alcun beneficio residuo dai canoni precedentemente pagati da Alitalia" in quanto dovrà subentrare con un suo proprio contratto. Nella rendicontazione, si inseriscono i rapporti con gli altri fornitori con valore nullo, divise e parti di ricambio per un valore di 44,6 milioni, marchi, dominio, diritto d'autore, know-how, banche dati per altri 79,7 milioni.

Sono due i veri "gioielli aziendali": i diritti di decollo e atterraggio (comunque limitati) e le quote Ets. Fiori lo spiega testualmente: "L'euro pagato da Ita indica che chi si è comprato l'asset Aviation di Alitalia si è in realtà preso un problema, non un'opportunità. Al netto delle passività non c'è nessuna dote di fatto".

Dai blog