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Pensioni, attenzione agli assegni: chi rischia di perderlo in 60 giorni

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Pensionati fate attenzione. Alcuni assegni tra circa due mesi rischiano di essere sospesi con una "tagliola" che potrebbe abbattersi sul cedolino per un banale errore o per una dimenticanza. Lo scorso 29 febbraio, infatti, è scaduto il termine per la presentazione del modello Red che riguarda il 2021: chi non ha provveduto a inviare la dichiarazione rischia la sospensione della pensione e, tra 60 giorni, la revoca dell'accredito. Ma cos'è il modello Red e soprattutto chi deve presentarlo? È una dichiarazione che diventa obbligatoria per tutti coloro che sono beneficiari di prestazioni previdenziali legate al reddito. Ad esempio: le maggiorazioni sociali sulle pensioni, l'integrazione al trattamento minimo, i trattamenti e gli assegni che riguardano il nucleo familiare, la pensione sociale o gli accrediti per l'invalidità civile.

Ma anche coloro che hanno proventi di quote di investimento; redditi soggetti a ritenuta d'acconto alla fonte a titolo d'imposta o sostitutiva dell'Irpef; presentano la dichiarazione dei redditi (modello 730 o redditi PF), il cui coniuge o altro familiare rilevante, possiede redditi non dichiarati all’Agenzia delle Entrate sono titolari di alcune tipologie di reddito dichiarate all’Agenzia delle Entrate in modo non funzionale alla dichiarazione previdenziale, come per esempio i redditi derivanti da lavoro autonomo. L'Inps impone a questi soggetti di comunicare, con cadenza periodica, i dati sui proprio redditi e anche quelli che riguardano il coniuge o altri componenti che vanno a formare il nucleo familiare. Inoltre l'obbligo scatta anche per tutti quei pensionati che hanno avuto una variazione di reddito. Poi è tenuto a comunicare la propria situazione reddituale il pensionato che non comunica in modo integrale tutti i redditi che provengono da lavoro dipendente all'estero, da interessi bancari, da titoli di Stato o da quote di investimento. Inoltre il Red deve essere inviato anche da chi ha ad esempio un'entrata legata a una abitazione principale.

Per inviare il modello Red basta accedere al portale Inps dove è presente un servizio dedicato "Red semplificato", il tutto utilizzando le credenziali Spid oppure Pin Inps. In alternativa ci si può rivolgere a un Caf, agli uffici territoriali dell'Inps oppure contattando il numero verde dell'istituto di previdenza. I rischi legati al mancato invio del Red sono diversi. Dopo la prima scadenza gli assegni potrebbero essere sospesi nell'arco di 60 giorni. Ma occhio, dopo altri due mesi scatta la revoca totale e definitiva di tutte le prestazioni previdenziali che sono legate al reddito. Precisiamo: non viene revocata l'intera pensione ma solo la parte aggiuntiva, come ad esempio un'integrazione al trattamento minimo. Per quanto riguarda invece l'invalidità civile l'intero assegno sarà prima sospeso e poi, in caso di ulteriore inadempienza, revocato del tutto. Chi ha già sforato la scadenza del 29 febbraio può comunque inviare la dichiarazione Red. In questo caso l'assegno viene ripristinato ed erogato ma solo dal mese successivo alla comunicazione. Quelli non accreditati nel periodo di sospensione sono irrecuperabili. Fate dunque attenzione al Red. Un piccola svista può costare cara con la sospensione e la revoca dell'assegno.

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