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Fiat incontra i sindacati mercoledì 28 aprile

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Marchionne e Cota parlano del futuro di Mirafiori: "più posti di lavoro se il piano andrà in porto"

Michela Ravalico
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Il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne, è stato chiaro. O i sindacati accettano le proposte del piano ribattezzato Fabbrica Italia (investimenti per 30 miliardi, raddoppio della produzione, assunzioni e rilancio di tutti gli impianti tranne Termini Imerese), oppure c'è il piano B. In una parola, il piano B si riassume in smobilitazione. All'estero, come ricorda spesso il manager, fare auto costa meno. Dunque...la minaccia è servita. Il numero uno di Fiat ha fretta. E infatti il primo incontro con i sindacati al completo - Fim, Fiom, Uilm  e Fismic - si terrà mercoledì prossimo 28 nella sede romana di Monte Savello. Oggetto dell'incontro tutte le novità contenute nelpiano strategico 2010-2014 presentato mercoledì scorso agli analisti. I punti dolenti della trattativa sono sicuramente due. La chiusura, ribadita, di Termini Imerese per il 2012 e la richiesta di flessibilità nella gestione del lavoro fatta dall'azienda ai sindacati come contropartita per gli investimenti e il rilancio della produzione in Italia. La parola flessibilità, per i sindacati italiani e in particolare per la Fiom, è fumo negli occhi. Per questo bisognerà vedere quali armi userà Marchionne per convincerli. Mirafiori - Oggi Marchionne si è incontrato con il neo governatore in Piemonte, Roberto Cota, e gli ha promesso che se il piano Fabbrica Italia andrà in porto, Torino e in particolare Mirafiori vedranno un incremento dei posti di lavoro. "Lo stabilimento di Mirafiori verrà potenziato, farà molte più vetture di quante ne ha fatte storicamente e questo ovviamente attirerà un numero di dipendenti superiore a quello che abbiamo adesso", ha detto Marchionne, parlando con i giornalisti al termine dell'incontro con Cota. "Con il presidente Cota - ha aggiunto Marchionne - abbiamo parlato anche dello sviluppo tecnologico dei motori ibridi, quindi c'è un grandissimo spazio per andare avanti". A chi gli domandava se l'auto del futuro continuasse a nascere in Piemonte, Marchionne ha risposto: "L'auto del futuro è complessa, una parte continuerà a nascere in Piemonte".

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