Quello dell’editoria era un pensiero fisso che girava in testa da mesi a Leonardo Maria Del Vecchio, il figlio maggiore di Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica. Un investitore di lungo periodo attraverso il suo family office, Lmdv Capital- già impegnato a rilanciare marchi come l’acqua Fiuggi e il Twiga.
E così dopo il rifiuto degli Elkann per rilevare il gruppo Gedi con un’offerta da 140 milioni (leggasi La Repubblica, La Stampa, alcune riviste e radio nazionali, ndr) che è stata subito respinta per prolungare, invece, la trattativa in esclusiva col gruppo greco Antenna, l’imprenditore ha tirato dritto. E, anziché fermarsi, Leonardo Maria ha insistito e ha lanciato una vera e propria offensiva su due fronti per realizzare il “suo” sogno.
E così ieri ha rilevato il 30% del capitale de Il Giornale, storico quotidiano nazionale fondato da Indro Montanelli, e controllato da Tosinvest; inoltre ha anche una trattativa in corso per la maggioranza del Quotidiano Nazionale (QN) della famiglia Riffeser Monti. Ieri mattina Tosinvest, la finanziaria della famiglia Angelucci, ha annunciato di aver chiuso l’accordo con la holding d’investimento Lmdv Capital, con cui Del Vecchio ha finalmente messo un piede nel capitale sociale de Il Giornale.
Da parte loro, gli Angelucci hanno rilevato la quota di Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier, che aveva in pancia il 30% del quotidiano milanese e ora è sceso al 5 per cento. Insomma, d’ora in poi la dinastia Berlusconi avrà solo una quota simbolica. Contestualmente Angelucci ha poi ceduto il pacchetto all’investitore veneto. A operazione conclusa, la famiglia Angelucci ha quindi limato la sua partecipazione di controllo al 65% dal precedente 70%.
L’operazione, per Tosinvest, «rappresenta un passo strategico per lo sviluppo e la valorizzazione dell’informazione come asset centrale per il sistema Paese, con l’intento di coniugare qualità editoriale, innovazione tecnologica e sostenibilità economica e in un contesto segnato da profonde trasformazioni e da una crescente competizione a livello internazionale, l’accordo punta a rafforzare le condizioni per un ecosistema editoriale solido, competitivo e autorevole, capace di rispondere alle nuove sfide del mercato e del dibattito pubblico».
Del Vecchio jr ha spiegato che «questo investimento, al fianco della famiglia Angelucci, rappresenta un passo concreto nel percorso che ho delineato nei mesi scorsi: rafforzare l’editoria italiana con capitale italiano, paziente e industriale» ha dichiarato il giovane imprenditore, «non possiamo accettare che il futuro dell’informazione venga deciso esclusivamente dagli algoritmi o da piattaforme che non investono nel lavoro giornalistico.
L’obiettivo di chi oggi ha la possibilità di investire è esattamente l’opposto: mettere risorse e competenze al servizio di redazioni libere, capaci di parlare alle nuove generazioni senza rinunciare alla qualità».
Sempre ieri, fonti finanziarie hanno poi confermato che Leonardo Maria ha una trattativa in corso per l’acquisto della maggioranza del gruppo Qn, anche se, per il momento, manca l’ufficialità dell’annuncio. Per Lmdv Capital le due iniziative «delineano il primo perimetro del polo editoriale italiano che Leonardo Maria Del Vecchio intende sviluppare come base del proprio futuro piano industriale nei media».




