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I sindacalisti di Chysler in visita alla Fiat a Torino

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Marchionne farà da Cicerone. L'indotto della componentistica pronto ad accordi

Michela Ravalico
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Il manager e guru Sergio Marchionne si trasforma, per un giorno, in guida turistica per i vertici del sindacato americano del gruppo Chrysler, in visita alla consorella italiana Fiat (Fiat, dopo l'accordo con il governo Usa nel 2009, ormai controlla circa il 35% di Chrysler). I leader dell'Uaw, il sindacato unico dell'auto, atterrano domani in Italia per conoscere più da vicino la realtà di Fiat, e anche - secondo quanto sta emergendo nelle ultime ore - per cercare eventuali accordi con produttori di componentistica auto da sempre storici partner del gruppo torinese. Presenti, ci saranno, il presidente del sindacato americano Uaw (United Auto Workers), Bob King, accompagnato dai due vice-presidenti General Holiefield e Cindy Estrada e da Keith Mickens e Virdell King, membri del dipartimento Chrysler del sindacato. Da notare che prima di Fiat, è proprio l'Uaw il primo azionista di Chrysler, con il 55% del capitale. Marchionne, che ha in più occasioni manifestato il suo disappunto per lo stile di gestione delle relazioni aziendali tenuto dai sindacati italiani, ha detto di augurarsi che il sindacato italiano possa imparare da quello americano. Contemporaneamente domani è atteso a Torino Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, per un seminario su "Democrazia e rappresentanza", organizzato dalla Fiom-Cgil di Torino e del Piemonte per riflettere sulla vicende sindacali del 1980 alla Fiat "alla luce delle ultime discussioni sul rinnovo del modello di relazioni sindacali". Landini, alla domanda se incontrerà i suoi colleghi americani, ha preferito non sbilanciarsi: "Sarò a Torino, ma non ho nulla da aggiungere".  

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