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Marcegaglia: crisi quasi finita

Ed è stata gestita bene

Albina Perri
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Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, dice che passerà. Come un'influenza, la crisi ha i suoi tempi di recupero, ma la fine è vicina: perderà la sua virulenza nella seconda metà dell'anno. L'ottimista presidente di Confindustria ha esternato la sua previsione sulla base dei dati del centro studi di Viale dell'Astronomia. «L'impressione - ha detto la Marcegaglia a margine dell'assemblea degli industriali di Cremona - è che sia a livello mondiale sia italiano ci siano alcuni segnali che il peggio l'abbiamo visto: non c'è più la caduta continua degli ordini e del fatturato». Per il presidente di Confindustria «il problema adesso è capire in quanto tempo torneremo alla crescita e probabilmente avremo ancora qualche mese difficile. Il nostro centro studi ritiene che nella seconda parte dell'anno, da luglio, ci possa essere qualche inversione di tendenza».  Buona la gestione - Comunque «la crisi è stata complessivamente gestita bene, sia a livello internazionale che in Italia». Dal G20 ci sono state delle scelte incoraggianti come il finanziamento del fondo monetario, l'Europa poteva fare di più ma ha evitato derive protezionistiche come ad esempio quella francese e il governo italiano si è impegnato per dare risposte alle emergenze con dei provvedimenti positivi come ad esempio i Tremonti Bond. Il presidente di Confindustria chiede ora al governo di introdurre sgravi fiscali per gli investimenti «perché in questo modo sarà più facile potere sfruttare la ripresa quando arriverà. Per le aziende sarebbe certamente una cosa positiva. Chiediamo poi anche sgravi fiscali - ha ribadito la Marcegaglia - per chi decide di capitalizzare le proprie imprese, noi chiediamo che le banche ci aiutino ma da parte nostra dobbiamo anche credere nelle imprese aumentandone il capitale per renderle più forti nella competizione del futuro». Buono il piano casa - Emma Marcegaglia ha poi promosso il piano casa del governo: «Noi lo approviamo, e pensiamo anche che siano infondate le preoccupazioni per la distruzione dell'ambiente. Naturalmente bisogna tenere conto delle normative antisismiche e di sicurezza, però questo piano può dare un impulso al settore dell'edilizia e supportare la ripresa economica».

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