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Basta difenderlo: Renzi cacci il sindaco

Maurizio Belpietro
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Bisogna dar atto a Matteo Renzi della rapidità con cui è intervenuto sul Pd romano. Appena saputo del coinvolgimento di alcuni esponenti del suo partito nello scandalo di Mafia Capitale, il presidente del Consiglio non ha esitato un istante a commissariare la federazione della città, nominando ai vertici del Pd capitolino il presidente del partito Matteo Orfini. Una scelta coraggiosa e un'assunzione di responsabilità che certo in politica non sono abituali, dato che quasi sempre, a sinistra come a destra, prevale la logica di appartenenza e dunque il riflesso condizionato di difesa dei propri esponenti, qualunque siano le accuse loro rivolte e qualunque siano le prove a loro carico. Ciò detto, riconosciute la rapidità e la determinazione con cui il premier si è mosso a proposito del suo partito, altrettanto non possiamo dire riguardo all'amministrazione della Capitale. Se da un lato è emerso il coinvolgimento di alcuni uomini di primo piano del Pd, tanto da giustificare il commissariamento degli organismi locali del partito, altrettanto è accaduto a esponenti della giunta Marino. Un assessore, un funzionario assai vicino al sindaco. Non parliamo di responsabilità penali, ma di contatti con un mondo poco trasparente, cui si aggiungono alcuni incontri con il vicesindaco. Perfino il primo cittadino non è risultato estraneo. (...) Leggi l'editoriale completo di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi 9 dicembre 2014, oppure sull'edizione digitale

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