La sottomissione al sultano della cancelliera di latta
L'11 febbraio di un anno fa erano tutti Charlie e infatti si fecero riprendere mentre marciavano uniti contro il terrorismo, in difesa del diritto di satira e per rendere omaggio ai vignettisti assassinati dai kamikaze islamici. Ma il 15 aprile del 2016 non c'è più nessuno che si dichiari Charlie. Di sicuro non è pronta a battersi per il diritto di critica e di satira la Cancelliera Angela Merkel, la quale appena quattordici mesi fa si fece riprendere a fianco di François Hollande, a significare il patto di ferro fra Francia e Germania a tutela dei principi su cui si basano sia l'Europa che l'Occidente. Trascorso poco più di un anno dalla oceanica manifestazione di Parigi, la lady di ferro tedesca si è infatti rivelata una donna molle e debole, sottomessa alle richieste del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, il quale, offeso per essere stato oggetto di una satira televisiva in Germania, ha preteso l'incriminazione del comico. Leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola sabato 16 aprile o acquista una copia digitale del quotidiano