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Obama piange i bimbi della Sandy HookMa non pronuncia mai la parola "arma"

Il presidente americano si è commosso mentre leggeva i nomi delle piccole vittime e dei loro insegnanti

Nicoletta Orlandi Posti
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  Piange Barack Obama mentre, come un insegnante che fa l'appello prima di cominciare una lezione, chiama uno per uno i venti bambini trucidati due giorni fa a colpi di fucile dal ventenne Adam Lanza nella scuola elementare 'Sandy Hook' di Newtown, nel Connecticut, dove ha partecipato alla veglia funebre. "Charlotte, Daniel, Olivia, Josephine, Ana, Dylan, Madeline, Catherine, Chase, Jesse, James, Grace, Emilie, Jack, Noah, Caroline, Jessica, Benjamin, Avielle, Allison". Li ha chiamati tutti per nome il presidente americano, visibilmente turbato mentre la folla singhiozzava. Poi è stata la volta dei sei tra insegnanti e impiegati che sono morti nel tentativo di fermare il killer: "Dawn Hocksprung e Mary Sherlach, Vicki Soto, Lauren Russeau, Rachel Davino e Anne Marie Murphy", li ha ricordati Obama. "Hanno risposto come tutti noi auspichiamo di rispondere in circostanze così terrificanti, con coraggio e con amore, offrendo le proprie vite per proteggere i bambini affidati loro". Per la quarta volta da quando occupa la Casa Bianca, Obama è stato costretto a partecipare a una cerimonia in suffragio delle vittime di un massacro a colpi di arma da fuoco. "Non possiamo più tollerarlo", ha puntualizzato. "Non possiamo più accettare simili tragedie come se fossero un'abitudine. Noi, in quanto Nazione, ci troviamo davanti ad alcune domande cui rispondere è difficile. Tragedie del genere debbono finire, e affinchè finiscano", ha sottolineato, "noi dobbiamo cambiare". Nemmeno una volta durante il suo intervento, però, il presidente Usa ha osato pronunciare la parola "arma".  

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