
Nigeria, sei cristiani uccisi in una chiesa. Preoccupazione per gli italiani rapiti

Roma, 26 dic. (Ign) - Nuova strage di cristiani in Nigeria. In una chiesa nel nord-est del Paese, un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco durante la messa di mezzanotte della vigilia di Natale, uccidendo a raffiche di mitra sei persone, tra le quali il sacerdote, e ha poi appiccato il fuoco all'edificio. A renderlo noto sono stati la polizia e alcuni abitanti. La strage è avvenuta nel villaggio di Peri, a circa due chilometri dalla città di Potiskum, la capitale economica di Yobe, uno Stato a maggioranza musulmana ma con una forte minoranza cristiana. E' un "orrore inaccettabile", "impegno internazionale per tutela minoranze religiose sia massimo", ha commentato il ministro degli Esteri Giulio Terzi su Twitter. Lo scorso anno, 44 cristiani erano stati uccisi a Natale nelle chiese in attentati rivendicati dai Boko Haram. Intanto c'è grande preoccupazione per la sorte dei tre marinai italiani sequestrati il 23 dicembre dai pirati al largo dello stato petrolifero di Bayelsa, sud della Nigeria, in una zona in cui i rapimenti di navi ed equipaggi sono molto frequenti. Per il comandante Emiliano Astarita (37 anni), di Piano di Sorrento (Napoli), il primo ufficiale Salvatore Mastellone (39 anni) di Sant'Agnello (Napoli) e il secondo ufficiale motorista Giuseppe D'Alessio (30 anni) di Pompei, il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha assicurato un "impegno delle istituzioni massimo e incessante". "L'incolumità dei nostri cittadini è la priorità fondamentale" ha precisato il titolare della Farnesina. Insieme a loro è stato rapito l'ucraino di 35 anni Anatoly Alexelev. Sulla vicenda è stato attivato anche il console italiano al Lagos. La compagnia di navigazione Augusta Offshore fa sapere che sta collaborando con le istituzioni preposte per una soluzione rapida del rapimento. La nave su cui viaggiavano, l'Mv Asso Ventuno dell'armatore Augusta Offshore, con sede a Napoli, è stata rilasciata ed è approdata in un luogo sicuro.
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